In questi giorni, il ‘porta a porta’ per la raccolta differenziata è partito anche in altri quartieri di Cagliari: a Bonaria, Monte Urpinu, Tuvixeddu-Tuvumannu, La Vega, una piccola parte di Sant’Avendrace e San Bartolomeo e si completano Is Mirrionis e Poetto-Medau Su Cramu. Con la ‘fase 5’, ha spiegato Claudia Medda, assessore comunale alle Politiche per il decoro urbano, “le utenze domestiche interessate avranno quindi un incremento di 11.579 arrivando a quota 47.655 (62,4% del totale), mentre quelle non domestiche passeranno da 2.871 a 4.414 (+1.543), oltre un terzo della una copertura geografica della Città. Mancano ancora 28mila utenze”:
“Dal 30,11% la raccolta differenziata ha superato il 49%, con un incremento di 63 tonnellate di vetro, 51 di plastica, 193 di carta (tutte materie riciclabili e vendibili) e 458 tonnellate di umido, rispetto allo stesso periodo 2017”: questi i dati esibiti dal sindaco Zedda. tanto soddisfatto da aver promesso, con l’approvazione del nuovo bilancio, una “riduzione della Tari del 20% per iniziare, ma con la vendita delle materie nobili come plastica, vetro, alluminio e carta, i benefici per i cittadini potrebbero ancora salire, favoriti anche dalla riduzione delle penalità che il Comune paga alla Regione perché non raggiunge la quota di legge di differenziata e dalla lotta all’evasione fiscale”.
Ma le voci di dissenso sul sistema non si placano: “Il battesimo del nuovo sistema nel rione che si ritaglia tra Sant’Avendrace e Is Mirrionis sta diventando un rebus, stessa situazione da Bonaria a La Vega sino ad arrivare al Poetto – ha commentato Edoardo Tocco, consigliere regionale di Forza Italia – Anche stamattina i sacchetti sono accatastati davanti agli ingressi dei negozi tra viale Sant’Avendrace e dintorni, procurando ai commercianti un pessimo ritorno d’immagine. Il ritiro dei residui viene effettuato, ma in maniera approssimativa perché manca una regia dell’Amministrazione comunale. Molti degli addetti al servizio, già sottoposti a turni massacranti, fanno più ore del previsto per la mancanza di certezze sul metodo di raccolta per i cittadini. Ai disservizi si aggiunge il degrado in alcune strade, con l’aumento delle discariche a cielo aperto. Non si rispettano gli orari e il resto dell’immondizia viene lasciata davanti alle strutture. Senza poi dimenticare che molti condomini si ritrovano senza gli adeguati spazi per i contenitori.
“La macchina organizzativa non ha funzionato – ha aggiunto Tocco – nonostante i tanti mesi a disposizione tra uno step e l’altro. Ci si interroga dove siano gli incentivi per i cittadini legati alla differenziazione. Il sistema è al collasso con una grande fetta di rifiuti che viene buttata per strada a causa della poca attenzione verso la logistica”. (red)
(admaioramedia.it)
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Roberto Secci
Era ovvio