Dopo l’operazione di ieri tra Cagliari e Sant’Antioco, che ha portato a 13 provvedimenti cautelari, anche oggi i Carabinieri hanno messo a segno un duro colpo ad alcune organizzazioni di trafficanti di droga. Anche in questo caso le indagini sono partite dal Sulcis, esattamente da Carbonia e soprattutto da Carloforte, dove la Compagnia di Carbonia ha seguito, per più di un anno, i movimenti di alcuni spacciatori, individuando quattro gruppi criminali operanti a Cagliari (uno dei quali con una propaggine nel Sulcis), in stretto contatto con un sodalizio di emigrati di origine sarda residenti in Olanda e dediti al narcotraffico internazionale, in particolare di eroina. L’operazione denominata “Calesse” si è conclusa con la contestazione del reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, che prevede pene molto pesanti.
Il gruppo degli ‘olandesi’ era gestito da alcuni sardi, tutti residenti a Tilburg, che si avvalevano dell’appoggio in Sardegna di M.U. di Quartu Sant’Elena. Un gruppo di Cagliari era guidato dal pluripregiudicato 52enne G.V. (noto Ninni), con base di smistamento della droga nelle palazzine di via Seruci, nel quartiere di Is Mirrionis, e gestione affidata a M.M. (60 anni), al quale durante la perquisizione domiciliare, ad opera della Squadra mobile di Cagliari, era stato sequestrato un apparato di videosorveglianza che controllava i movimenti vicino alla sua abitazione. Il capo durante le indagini era stato incarcerato ad Uta per altre vicende, ma continuava a gestire il traffico attraverso la moglie F.C. (40 anni), oltre ad una vasta schiera di addetti alla vendita, tra i quali S.R. (43 anni), attivo tra Cagliari e San Gavino Monreale.
Un altro gruppo gestito da due fratelli, G.A. (39 anni) e M.A. (40 anni), operava tra Cagliari e Monserrato, in contatto diretto con gli ‘olandesi’, ed era specializzato nella vendita della Mdma all’interno delle discoteche cagliaritane, con la collaborazione di un buttafuori 39enne di Quartu, C.S., già noto alle forze dell’ordine per aver sparato ad un acquirente che si era lamentato della qualità della droga acquistata e nei giorni scorsi per aver picchiato un automobilista, causandogli delle lesioni molto gravi, e di due piccoli pusher di Quartu, E.S. (noto mandarino), 39enne, e V.C., 35enne. A Pirri, invece, operava un gruppo diretto da F.C. (58 anni) e M.P. (47enne arrestato circa un anno fa dalla Polizia con 4 chili di eroina), che trafficava sopratutto hashish. Una banda intervenuta nella vicenda su richiesta degli ‘olandesi’ per recuperare i crediti di una precedente fornitura al gruppo dei fratelli. Proprio con l’intervento di alcuni sodali (i cagliaritani M.P., 50enne, e A.C., 45 anni, R.V., 32enne di San Sperate) si realizzava un’estorsione i danni di ‘mandarino’, che per una fornitura non pagata (1 chilo di cocaina) doveva cedere una casa di famiglia a Dolianova, che, oggi intestata ad una persona residente a Sant’Elia, è stata sequestrata.
Sono emersi anche altri canali di smercio della droga: un canale albanese che da Sassari ha occasionalmente rifornito il gruppo di via Seruci ed un canale che da Cagliari garantiva le forniture di hashish a Carloforte, dove lo smercio era gestito dal 37enne G.P., con trasporto che solitamente avveniva in gommone. In questo smercio è coinvolto anche un libero professionista cagliaritano, non arrestato perché incensurato, risultato il fornitore del gruppo carlofortino.
Gli indagati raramente usavano il telefono per comunicare, perciò i militari della Compagnia di Carbonia hanno svolto un grande numero di osservazioni e di pedinamenti, anche all’estero, grazie al coordinamento internazionale effettuata dalla Direzione centrale dei servizi Antidroga. E’ stata utile anche la collaborazione di un appartenente al sodalizio di via Seruci, che dopo il suo arresto ha confermato le ipotesi accusatorie dei Carabinieri.
Alla fine delle indagini, il pm Alessandro Pili della Dda di Cagliari ha indagato 48 persone e per 40 di queste ha richiesto l’emissione di una misura cautelare; il Gip Roberto Cau ha concesso 27 misure cautelari, riconoscendo per 12 delle rimanenti la presenza dei gravi indizi, ma, essendo incensurati, non ha ritenuto di emettere alcuna misura. Per un altro indagato, residente all’estero, non ha ritenuto di emettere alcuna misura perché rivestiva un ruolo meramente logistico. Tra gli arrestati, anche un latitante, preso a Meana Sardo dai Carabinieri di Tonara, dove si era nascosto, con la copertura di E.M. (30 anni di Assemini), noto alla cronaca per la sua partecipazione ad un sequestro di persona con pestaggio nei confronti di un giovane (avvenuto nel 2007, che gli costò una condanna a 9 anni), che fu raccontato nella trasmissione televisive “Le iene”. (red)
(admaioramedia.it)
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