Mentre nei prossimi giorni sono previsti gli interrogatori dei venti necrofori arrestati dai Carabinieri nell’ambito dell’operazione Caronte, che ha scoperchiato il sistema di ‘favori’ e ‘mazzette’ tra dipendenti Asl di cinque ospedali cagliaritani ed imprese funebri nell’organizzazione dei funerali, interviene la Feniof (Federazione nazionale imprese onoranze funebri): “Purtroppo il nostro settore non è nuovo a simili illeciti ed una delle attività della Federazione è da sempre la lotta a contrastare simili situazioni dannose per cittadini ed operatori onesti – hanno scritto in una nota – A tutela della parte virtuosa della categoria, che rappresenta la parte maggioritaria del settore, prendiamo formalmente le distanze dall’operato illecito di tutti quegli operatori che procacciano affari dentro gli ambienti necroscopici ed ospedali tessendo rapporti commerciali illegittimi al fine di ottenere l’esecuzione di funerali. Una impresa funebre che operi in modo serio, etico e professionale non procaccia affari al di fuori della propria sede autorizzata ma attende di essere contattata dai parenti del defunto presso i relativi uffici”.
Feniof ha evidenziato come chi “procaccia affari in modo illecito genera un danno al cittadino (che senza saperlo finisce per pagare il funerale più del dovuto) e a tutte le aziende funebri oneste”, evidenziando che “nessuna Impresa di onoranze Funebri ha accordi esclusivi o privilegiati con alcuna azienda ospedaliera; il personale delle aziende ospedaliere non è autorizzato o tenuto a raccomandare alcuna impresa funebre o procurarne i servizi; la scelta dell’impresa è di esclusiva ed insindacabile facoltà del cittadino; ogni attività commerciale e di propaganda all’interno delle aziende ospedaliere ad opera di imprese funebri è espressamente vietata e va prontamente denunciata alla Direzione Sanitaria”. (red)
(admaioramedia.it)