Dopo essersi occupato di promuovere il ‘sì’ per il referendum del 4 dicembre sulla sua riforma costituzionale, questa mattina il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha firmato, insieme al sindaco Massimo Zedda, il ‘Patto per Cagliari’: un piano che contempla 168 milioni di euro per la Città metropolitana cagliaritana, ultimo di una serie di accordi di sviluppo firmati negli ultimi mesi da Renzi con tanti sindaci d’Italia.
L’accordo sottoscritto, alla presenza del presidente Pigliaru e del sottosegretario della presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, verte su quattro linee: infrastrutture (circa 60 milioni di euro, dei quali 51 per la metropolitana di superficie); ambiente, territorio e turismo (49,6 milioni, 20 per il riassetto idrogeologico); cultura e salute (39 milioni per scuole ed impianti sportivi); sviluppo economico e produttivo (16,4 milioni). Mentre, altri 3 milioni sono destinati alla gestione degli organismi metropolitani. Per Renzi si tratta di “un segnale per rimettere in moto il paese”, mentre ha detto il Primo cittadino di Cagliari, che è anche sindaco della Città metropolitana, ha voluto rimarcare che “ci sono i numeri, le caratteristiche per concorrere con le grandi capitali europee”.
Ma, secondo Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, “Renzi è stato smentito dal suo stesso Ministero: i patti per il Sud sono una bufala pre-referendum”. E cita uno degli allegati della nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016 (Def): “L’amministrazione propone di incrementare il Fsc per la programmazione 2014-20. L’esigenza di ulteriori risorse deriva a seguito della decisione assunta dal Governo Italiano di inserire nei Patti per il Sud interventi di immediata realizzazione che richiederanno uno sforzo finanziario aggiuntivo negli anni 2017 e 2018. Tale richiesta, condivisa con le Regioni, potrebbe, se non adeguatamente accolta, ostacolare l’avvio dei numerosi interventi a carico delle Amministrazioni Centrali e sotto l’attenzione dell’Autorità Politica, in vista delle definizioni dei relativi piani operativi 2014-20”.
Quindi, sottolinea Cappellacci, “non solo Renzi tenta di carpire il consenso popolare, che non ha, promettendo una pioggia di soldi secondo il vecchio metodo della Prima Repubblica, ma ha la faccia tosta di farlo con risorse che non esistono. Si finge benefattore, facendo firmare Regioni ed Enti Locali per risorse già stanziate in passato, non certo per merito suo, ed altre che proprio non esistono. Nel frattempo sfila dal salvadanaio dei sardi, con il trucco degli accantonamenti, più di 700 milioni di euro l’anno. Il referendum del 4 Dicembre è l’occasione giusta per scongiurare il furto con scasso dell’Autonomia e dei soldi dei sardi e per dare un segnale forte anche ad una giunta servile e al primo presidente della Regione che rinnega la specialità per difendere la sua fazione e la sua poltrona”.
Che si tratti di soldi già stanziati lo ha ribadito anche Alessandra Zedda, vicecapogruppo di Forza Italia: “Una firma per soldi che appartengono già all’area metropolitana, una finzione ad uso e consumo della campagna referendaria di Renzi. Un altro schiaffo alla Sardegna che non solo si vede sottrarre risorse, ma vede le due prime cariche istituzionali dell’isola ridotte al ruolo di comparse di una rappresentazione teatrale che Renzi sta mandando in scena in tutta Italia. Quella di oggi è solo fuffa, propaganda mascherata da attività istituzionale”. (red)
(admaioramedia.it)
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ugocappellacci
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