Aveva accumulato debiti di gioco e chiedeva soldi in prestito ad amici e conoscenti, ma continuava a giocare alle slot ed a fare scommesse, perciò non riusciva mai a restituirli. Così ha deciso di raggirare il nonno 91enne. Già recentemente, essendo disoccupato, il giovane 32enne aveva chiesto periodicamente somme di denaro all’anziano (in tutto circa 100.000 euro). Poi, tra il 2014 e il 2015, aveva anche convinto il nonno a disinvestire due polizze assicurative da 200.000 euro l’una ed approfittando anche dell’affetto che nutriva nei suoi confronti si era fatto consegnare quasi l’intero importo (360.000 euro circa) in diverse occasioni.
Infine, ad aprile, all’ennesima richiesta di denaro da parte del nipote (30.000 euro), sempre per pagare debiti di gioco, l’anziano aveva detto di non avere più nulla se non un appartamento, il nipote si era quindi attivato per venderlo e trovare un acquirente. Un mese dopo, trovato l’acquirente e realizzata la vendita, incassava la somma (90.000 euro) con un assegno postale, accompagnando il nonno ad incassare l’assegno, insieme ad un conoscente munito di auto. Una volta arrivati all’ufficio postale, il giovane tentava di aprire un conto cointestato, non riuscendovi per alcune sue pendenze finanziarie. Così, per aggirare l’ostacolo, proponeva all’amico che li aveva accompagnati di cointestare il conto con l’anziano, ma l’uomo accettava solamente di essere delegato a prelevare e versare sul conto. Fatta questa operazione, il complice, nei giorni successivi, su richiesta del nipote, emetteva un primo assegno da 4.000 euro, più altri 5 per un totale di 15.000 euro. Il nipote, sempre nello stesso periodo, effettuava col bancomat prelievi per altri 4.000 euro.
Il raggiro veniva scoperto quando nell’ufficio postale, dove era stato aperto il conto corrente a nome dell’anziano, si recava il figlio della vittima per verificare l’effettiva esistenza del conto (del quale i familiari ignoravano l’esistenza) ed un addetto allo sportello informava il direttore che un uomo (il complice del nipote) aveva appena presentato istanza di emissione di 19 assegni da 3.000 euro ciascuno relativi al conto dell’anziano: 57.000 euro, ossia quasi tutta la somma rimasta sul conto. Dopo una chiamata al 113, un equipaggio della Squadra volante identificava il complice ed una perquisizione effettuata sul posto, sulla persona e sull’auto permetteva di trovare materiale cartaceo utile ai fini dell’indagine e di sequestrare, oltre 335 euro, biglietti elimina code delle Poste, documentazione varia inerente il conto corrente postale, fogli nei quali il nipote dava atto di aver ricevuto dal complice 4.000 euro in contanti (31 maggio), 3.000 euro in contanti e 5 assegni dell’ammontare ciascuno di 3.000 euro (1 giugno). A tutela dell’anziano è stato immediatamente estinto il conto corrente e la somma residua è stata versata su altro conto. Il nipote, interrogato dagli investigatori, ha raccontato di aver raggirato il nonno per i debiti contratti ai videogiochi. I due sono stati denunciati in libertà per circonvenzione di incapace. (red)
(admaioramedia.it)
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