La protesta dei circa duecento immigrati, prevalentemente eritrei e sudanesi, che da giorni bivaccano tra il porto e piazza Matteotti a Cagliari, stamattina si è spostata nei portici davanti al Municipio, dove avevano trascorso la notte. La manifestazione si è conclusa a fine mattina, quando gli immigrati hanno ottenuto la rassicurazione di potersi imbarcarsi verso la Penisola a partire da oggi, ma il bivacco in piazza Matteotti prosegue.
“Peccato che il Prefetto Morcone non sia venuto oggi in visita a Cagliari, si sarebbe reso conto di persona che la situazione é grave, anzi gravissima – ha commentato Luca Agati del Sap Cagliari – Riteniamo che i suoi interlocutori locali non siano all'altezza di rappresentare ciò che sta accadendo a Cagliari in queste ore. É il momento che il Ministero intervenga con forza affinché qui in Sardegna si accolgano profughi consci di voler rimanere e non stranieri che hanno come obiettivo quello di raggiungere altre zone. Qui il problema é diventato di ordine e sicurezza pubblica e come tale va trattato, o vogliamo pensare che sia meglio far sbarcare in Sardegna persone costrette a non potersi muovere, dato che la realtà isolana costringe loro a non potersi allontanare? L'apparato di sicurezza cagliaritano non riesce a coordinare gli sbarchi, le procedure burocratiche ed ora anche la manifestazioni di protesta non organizzate, con i pochi numeri a disposizione. Non si può sempre far finta che tutto vada bene, il rischio é diventato troppo grosso e qualcuno si deve assumere delle responsabilità”.
Ha fatto sentire la sua voce anche Piergiorgio Massidda, presidente di Cagliari free zone: “Vedendo le foto dei migranti che dormono sotto il Municipio con donne e bambini piccoli, e le proteste continue per lasciare la Sardegna mi chiedo se questa è l’accoglienza che ha in mente la Giunta Zedda. Così facendo non si aiutano certo questi disperati, tra cui donne e bambini piccoli abbandonati al degrado più totale, e non si fa sicuramente un servizio ai cagliaritani. Questa è la cartolina della Cagliari turistica e accogliente? Se questa Giunta è incapace di affrontare l'emergenza chieda aiuto, batta i pugni e protesti con il Governo ‘amico’ e avrà il sostegno di tutte le forze politiche e soprattutto dei Cagliaritani. In città è ormai saltato l’intero sistema dell’accoglienza con gravi problemi di sicurezza e per il decoro urbano anche in vista di una stagione turistica che potrebbe presto essere danneggiata dall’immobilismo della Giunta. Il Sindaco intervenga perché il suo silenzio non continui ad essere interpretato come lassismo e sottovalutazione del problema”.
“Decine di migranti che protestano perche vogliono abbandonare l'isola è il simbolo più evidente del fallimento delle politiche del governo Renzi sull'immigrazione – ha detto Marcello Orrù, consigliere regionale e presidente del Movimento cristiano – E’ doveroso opporsi apertamente ad una concezione ipocrita dell'accoglienza e al tentativo, evidentissimo, del Governo di scaricare l'emergenza immigrazione sulla Sardegna in quanto Isola centrale nel Mediterraneo, poco popolata e molto estesa di superficie. In questo modo si crea solo disordine e caos e si mina la sicurezza dei cittadini sardi così come la protesta di oggi a Cagliari dimostra. Si fermino gli arrivi e i migranti vengano subito rimpatriati. La Regione si faccia garante della sicurezza dei sardi. La Sardegna non può diventare il luogo dove Renzi e Alfano scaricano i loro grossi problemi sul versante immigrazione”.
Infine, Salvatore Deidda, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia: “E' l'atto finale del fallimento di questa finta accoglienza: il sindaco Zedda, con la sua Giunta, è scomparso da tempo e della vicenda si è disinteressato. Pigliaru idem. Salutiamo i profughi che partono con sollievo. Hanno ottenuto quello che volevano, ma restano il disagio e la sporcizia lasciata in piazza Matteotti. Questo rappresenterà un precedente che metterà in crisi ogni tipo di accoglienza”. (red)
(admaioramedia.it)
7 Comments
Rossana Flore
Fallimento e speculazione. Speculazioni anche emotive. Sono situazioni così complesse che è impossibile e, parer mio, stupido, affrontarle con le categorie del “cattivismo” o del “buonismo”. Serve il cuore, è vero, ma serva anche testa.
Samuele Porcu
Protestano pure ci sono sardi che muoiono di fame e stiamo anche ad ascoltare le loro proteste ma metteteli su un’altro barcone e rimandateli a casa l’oro
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