Era nato in Sardegna nel 2012 per iniziativa del Coni Sardegna ed ora è stato scelto tra le migliori attività dell’area “Sport & Salute” per essere attuato in ambito nazionale. Sul progetto “Laboratorio dello Sport”, che ha coinvolto oltre 500 soggetti tra atleti, federazioni, società, ricercatori, università nazionali ed estere, sono state finora pubblicate 46 ricerche, tutte su riviste internazionali. Poi, nell’ambito di quel progetto, orientato alla performance ed agli atleti olimpici, le stesse modalità scientifiche sono state adottate per l’attività fisica su base scientifica per gli over65 e nel biennio 2012/13 sono state selezionate oltre 300 persone: un centinaio hanno rispettato i requisiti, 46 hanno superato la valutazione medico sportiva e sono stati ammessi alla sperimentazione, durata sei mesi.
Nello studio sono stati coinvolti otto team di ricerca ed è stato realizzato e supervisionato dagli specialisti del Coni Sardegna con la direzione di Gian Mario Migliaccio, direttore scientifico della Scuola regionale dello Sport, Mauro Carta (specialista di Medicina clinica, come responsabile dell’attività di area medica) e Massimiliano Pau (specialista di Ingegneria meccanica, come responsabile dell’attività di area biomeccanica), referenti per l’Università di Cagliari. I risultati ottenuti hanno confermato importanti cambiamenti dovuti all’attività fisica, per esempio nei valori che riguardano la qualità della vita, il miglioramento dell’equilibrio in forma statica e dinamica (prima causa di cadute e fratture per gli anziani), dell’efficienza cardio-polmonare, delle capacità motorie e della composizione corporea (riduzione dei principali fattori di rischio, come circonferenza addominale, rapporto vita-fianchi), la riduzione della massa grassa ed ulteriori miglioramenti, come i valori medi del sangue, la diminuzione della frequenza cardiaca a riposo, la resistenza allo sforzo, la capacità di recupero dagli sforzi effettuati.
Dopo un anno di valutazioni, Il Coni nazionale ha ritenuto che la base organizzativa e scientifica fosse un modello solido per un lancio su scala nazionale ed ha chiesto che la Sardegna fosse, per il 2016, la regione pilota definendo le linee guida nazionali da applicare in Italia a partire dal 2017. Saranno redatte seguendo tutte le modalità che sono state ideate, progettate e sperimentate in Sardegna grazie all’accordo tra Coni Sardegna ed Università di Cagliari. Per questa nuova fase del progetto sono state attivate altre dieci palestre nell’area metropolitana di Cagliari dove saranno messe a punto le procedure e saranno attivate le ‘prove sul campo’ per circa 2.000 over65, con la collaborazione di medici di medicina generale e dello sport, oltre che di alcuni laureati in scienze motorie.
“Con la collaborazione a questo progetto – ha sottolineato il rettore, Maria Del Zompo – l’Università di Cagliari si conferma al servizio del cittadino con la consapevolezza che lo sport svolga una funzione importante nella società. Tanto che stiamo valutando anche una convenzione per facilitare il percorso universitario degli studenti che contemporaneamente svolgono attività sportiva di alto livello, impegnandoli quasi quotidianamente, così da consentire loro di potersi costruire un futuro senza essere penalizzati dall’essere sportivi”. (red)
(admaioramedia.it)
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