E’ forte il rischio che sabato 23 luglio piazza Matteotti a Cagliari balzi all’onore delle cronache cittadine non solo per l’accampamento che da settimane vede protagonisti decine di immigrati, che non accettano l’offerta di accoglienza fornita dal sistema regionale e vogliono abbandonare la Sardegna, ma anche per momenti di tensione facilmente prevedibili. Alle 16, Noi con Salvini ha convocato militanti, simpatizzanti e cittadini all’insegna dello slogan “Stop invasione” per una “manifestazione contro l’invasione dei clandestini”. Poi, alle 17, numeri permettendo, i salviniani hanno preannunciato un corteo verso la sede del Consiglio regionale con comizio finale: “La gravità della situazione è sotto gli occhi di tutti – ha spiegato Daniele Caruso – Proprio nel capoluogo, quotidianamente la popolazione lamenta fatti di cronaca, spesso trascurati dai giornali, relativi al difficile rapporto tra gli immigrati clandestini e la cittadinanza locale, e alla strafottenza dei clandestini, che vivono in condizioni di totale anarchia”.
Nella stessa piazza, ma alle 12, il Coordinamento antifascista cagliaritano ha prontamente convocato un ritrovo e che le intenzioni non siano pacifiche lo si deduce dalle premesse: “Salvini e Casapound sono i mandanti morali e la sponda politica dell’assassinio di Fermo. Simili vergogne sono nascoste sotto il tappeto e pronte ad esplodere nelle nostre città e nei paesi della Sardegna. Blocchiamo la marcia xenofoba dei leghisti sardi… Vogliamo libertà di circolazione per i migranti che sostano in piazza Matteotti o che si trovano alloggiati in altre strutture di fortuna della città. Libertà di circolazione per tutti e tutte, tranne che per fascisti e razzisti”.
L’evidente, e dichiarato, intendimento del Coordinamento (che ha la sua sede organizzativa a ‘Sa Domu’, centro sociale nella scuola occupata nel quartiere di Castello dai cosiddetti ‘antagonisti’, nuova galassia dell’estremismo di sinistra) è quello di occupare la piazza per impedire lo svolgimento della manifestazione: “Sarà organizzato un pranzo (ovviamente “antirazzista”, ndr) nell’attesa che arrivino i leghisti, rimarremo lì per impedire il loro concentramento”, scrivono nella loro pagina facebook. E per avere maggiori possibilità e più adesioni, stanno cercando di coinvolgere anche gli extracomunitari, distribuendo volantini in lingua inglese e francese. Due raduni che la Questura, almeno finora, avrebbe autorizzato a distanza di quattro ore l’uno dall’altro, dovendo garantire ad entrambi il diritto di manifestare liberamente, seppure nella consapevolezza che sgombrare la piazza dal primo presidio non sarà facile. Rischiando così di ripetere l’errore del 25 aprile 2012 in piazza Gramsci, giornata che si concluse con incidenti tra forze dell’ordine ed antifascisti. (red)
(admaioramedia.it)
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