La settimana scorsa, il sindaco Zedda ha nominato il nuovo presidente del Consiglio di indirizzo della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, inoltre il Comune, oltre ad avere voce in capitolo sulle nomine, ha versato nelle casse del Lirico oltre 10 milioni di euro negli ultimi cinque anni. Soldi che si sommano a quelli del Ministero (Mibac) e della Regione, per arrivare ad un bilancio di contributi pubblici di oltre 16 milioni di euro nel 2016. Attualmente, l’industria della Fondazione occupa 330 dipendenti, dei quali 234 a tempo indeterminato oltre agli innumerevoli lavoratori intorno ad esso orbitanti.
Per fronteggiare la crisi nazionale del settore lirico-sinfonico (il Lirico di Cagliari fa parte del circuito italiano che conta quattordici enti) negli anni scorsi sono stati decisi alcuni provvedimenti che prevedono il riassetto della governance delle Fondazioni, l’adozione dei piani di risanamento e l’erogazione di specifiche risorse. La prima scadenza decisa (31 dicembre 2018) è stata posticipata di un anno ed entro il 31 dicembre 2019 le attuali fondazioni lirico-sinfoniche verranno inquadrate e suddivise nelle tipologie “fondazione lirico-sinfonica” o “teatro lirico-sinfonico”, con conseguenti diverse modalità organizzative, di gestione e di funzionamento del finanziamento. Tra i requisiti essenziali previsti, il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario di bilancio entro giugno 2017. Altri criteri di valutazione ai fini dell’inquadramento, la capacità di autofinanziamento e di reperimento di risorse private a sostegno delle attività; la realizzazione di un numero adeguato di produzioni e coproduzioni; il livello di internazionalizzazione; la specificità nella storia e nella cultura operistica e sinfonica italiana.
Il rischio che la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari possa trovarsi in una situazione critica, tale da rischiare un imminente commissariamento ed il successivo declassamento nel 2019, è stato paventato da Raffaele Onnis, consigliere comunale dei Riformatori, che ha presentato un’interrogazione al Sindaco: “Il declassamento comporterebbe la perdita delle sovvenzioni erogate dal Mibac con un conseguente riflesso devastante sulla produttività culturale e professionale attuale – ha evidenziato – Peraltro, nell’estate 2017 la Fondazione è stata oggetto di ispezione degli inviati del Ministero Economia e Finanze (Mef), che hanno predisposto una relazione nella quale verrebbero evidenziate parecchie criticità sotto il profilo economico finanziario e gestionale. A novembre 2017, la relazione è stata trasmessa al Mibac e alla Corte dei Conti, oltre che alla Fondazione con il compito di affrontare le criticità, da allineare e motivare entro i 120 giorni successivi”.
Per Onnis, “gli spazi del ‘Polo culturale di Cagliari’, costituito da Teatro Lirico, Piccolo Teatro, Teatro Massimo, Anfiteatro e Conservatorio, rappresentano potenzialmente la più grande fabbrica culturale musicale del Mediterraneo. Sia la stagione lirica che sinfonica sono sempre molto apprezzate in termini di spettatori abbonati. Il Lirico di Cagliari è sicuramente una delle realtà occupazionali più importanti della città, ma soprattutto possiede un potenziale straordinario sotto il profilo della produzione artistica e culturale che andrebbe tutelato e valorizzato”. (red)
(admaioramedia.it)