"Sui tavoli della Giunta Regionale è fermo da mesi il piano operativo e una richiesta di finanziamento che permetterebbe di far partire immediatamente la Zona franca doganale. Cosa aspetta la Regione a fare la sua parte?" Lo ha chiesto Piergiorgio Massidda, presidente di Cagliari Free Zone, ricordando che è la Regione, secondo il Dpcm del 7 luglio 2001 che istituisce la Zona franca, ad avere l'ultima parola sul piano operativo.
“La Zona franca doganale del Porto di Cagliari può partire domani mattina – ha aggiunto l'ex presidente dell'Autorità portuale di Cagliari – Ci sono imprenditori che vogliono investire e nuovi soci che vogliono entrare nella società, a patto che la Regione dia il via libera al piano operativo."
Massidda ha ricordato che l'area del Porto canale destinata alla Zona franca doganale è stata già individuata in una fascia di sei ettari: “È una realtà che darebbe immediatamente posti di lavoro e farebbe da volano per la crescita di Cagliari e per tutta l’area vasta. Al momento possiamo considerarla come l’unico strumento disponibile a sostegno della politica industriale che la parte pubblica può mettere in campo in rispetto di tutte le restrizioni stabilite dall’Unione europea a tutela del divieto di aiuti di Stato all’economia reale. La Zona franca ha tutte le carte in regola per divenire un formidabile attrattore di investimenti in grado di generare migliaia di posti di lavoro veri provenienti dal territorio, ridare fiato all’indotto industriale a patto che essa non venga amministrata come un poltronificio politico, cosa alla quale mi opporrò strenuamente."
Poi, le note dolenti che riguardano il suo ruolo all'interno della società Cagliari free zone: "Perché questo piano, che ha già avuto il benestare dall’Agenzia delle dogane, è bloccato? Si tratta di inefficienza o il problema è politico? Se il problema è politico e sono io, si sappia che sono pronto a dimettermi appena la Regione farà il suo dovere e la Zona franca sarà pienamente operativa. In modo che altri possano tagliare i nastri e prendersi i meriti. Perché la Sardegna ha bisogno di risposte, non di contrapposizioni – ha concluso Massidda – Ha bisogno che i problemi siano affrontati e risolti, non di sterili lotte. Questo è il momento di fare le cose e non di occupare posizioni. La politica non perda anche questo treno”. (red)
(admaioramedia.it)