CAGLIARI, Martedì 8 marzo presentazione del libro “Ombre di donna” di Patrizia Planta

29 Febbraio 2016

Sedici racconti al femminile. Sedici donne in cerca di luce che, nonostante le prove vissute e nonostante e le difficoltà del quotidiano, conservano sempre gelosamente nascosto un barlume di speranza. Una luce che non si spegne mai, neppure quando tutto sembra perduto, come si legge nei versi che introducono il libro: “Gocce di luna piovute su un mare di piombo prendono forma di donna. Da voi la luce viene. A voi la luce ritorna…”

E’ questo il filo conduttore di "Ombre di donna", opera prima della scrittrice cagliaritana Patrizia Planta che sarà presentato a Cagliari, martedì 8 marzo, in occasione della Festa della Donna nel salone parrocchiale della chiesa di San Paolo (inizio alle 19.30 ). Il libro è una raccolta di racconti brevi, alcuni ambientati nei quartieri storici di Cagliari, che cercano di esplorare la sensibilità femminile con delicatezza e sensibilità.

Le storie parlano di madri, di figlie, di sorelle e di spose. Donne spesso gravate dal peso di scelte dolorose, ma che dentro di sé portano sempre una speranza. Perché se le ombre della notte fanno paura, la paura fugge sempre quando arriva la luce del giorno. Tra i temi ricorrenti c’è il tempo che scorre inesorabile, ma ritorna al momento giusto a correggere gli errori e ad offrire alle protagoniste una seconda opportunità. Ma il filo conduttore dei racconti è soprattutto la nostalgia dell’infanzia. Quel desiderio di purezza percepibile anche nelle situazioni più disperate, come nel dialogo segreto tra una prostituta che dal marciapiede prova a parlare con il suo angelo custode. L’oscurità più profonda, d’altronde, aguzza la vista e valorizza ogni piccola fiammella rendendola capace di ridare vita e calore. Proprio in questa alternanza tra luce ed ombra, tra speranza e sconforto, tra vita e morte, il buio non ha mai l’ultima parola. E nonostante le difficoltà sembrino insormontabili prevale sempre nelle protagoniste il bisogno di elevarsi al di sopra delle miserie umane. Come un palloncino giallo che, durante la festa di Sant'Ignazio, fugge verso il cielo. (red)