La prima denuncia ufficiale del Sindacato Autonomo di Polizia risale al mese di ottobre. Sono trascorsi quasi sei mesi e nulla è accaduto, nulla è cambiato, nonostante le tante parole. L’occasione per evidenziare nuovamente le precarie condizioni è stata la visita di Bruno Murgia, Paolo Truzzu e Salvatore Deidda, deputato, consigliere regionale e coordinatore di Fratelli d’Italia, alle strutture dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Cagliari e del Commissariato di Quartu Sant’Elena.
Le condizioni delle due sedi sono a dir poco fatiscenti, soprattutto quelle dell’ufficio di via Venturi, dove transitano tutti i richiedenti asilo che restano nella provincia di Cagliari, e le immagini parlano chiaro: uno sportello informazioni organizzato in una finestra, una sala d’attesa gremita di persone con soli tre sportelli operativi tra sedie rotte e fili elettrici volanti, ambienti mal ridotti con la muffa sui muri, fascicoli accumulati in terra per mancanza di spazio, senza trascurare un evidente problema di sicurezza, considerate le centinaia di cittadini stranieri che ogni giorno passeggiano nella caserma che ospita anche gli uffici delle Volanti, dei tiratori scelti e degli artificieri.
“I lavori di ampliamento ed adeguamento dell’Ufficio immigrazione sono fermi al palo per problemi burocratici non dipendenti dalla Questura – ha evidenziato Luca Agati del Sap Cagliari – Era fondamentale che avvenissero nel periodo invernale, quando le attività legate agli stranieri sono certamente meno frenetiche. Invece rischiamo che il tutto avvenga d’estate, proprio ciò che volevamo evitare per non creare ulteriori disagi ai colleghi, già costretti a lavorare in condizioni precarie”.
“Per affrontare al meglio il fenomeno dell’immigrazione e garantire la sicurezza dei cittadini servono immediatamente risorse, strutture adeguate e personale – ha commentato Truzzu – Gli agenti della Polizia svolgono un ruolo fondamentale e devono essere messi nelle condizioni di lavorare nel migliore dei modi. Ora, invece, operano con personale sacrificio e forte senso del dovere in una situazione di enorme difficoltà, in locali inadeguati con spazi angusti per la ricezione del pubblico, privi, in alcuni casi, di servizi igienici e con fascicoli non protetti disposti lungo i corridoi. Se ci saranno nuovi sbarchi, però, la situazione sarà molto complicata. Per questo chiediamo che i lavori di adeguamento degli uffici di via Venturi, in carico al comune di Cagliari, inizino al più presto. Ogni giorno perso nel percorrere questa strada è un giorno di colpevole ritardo, che nega a cittadini e uomini delle forze dell’ordine un ambiente dignitoso in cui operare”.
Situazione precaria anche a Quartu Sant’Elena, dove il Commissariato della terza città della Sardegna è ospitato in una struttura non idonea: spazi angusti ed uffici dove ricevuto il pubblico che non garantiscono la privacy.
“Anche qui il progetto di uno spostamento in un locale più idoneo esiste – ha aggiunto Agati – ma la burocrazia rallenta, se non blocca, le pratiche, allontanando la possibilità dei poliziotti di lavorare in maniera consona alle più basilari norme di sicurezza sul lavoro. Aggiungiamo poi la scarsità di personale che non permette più di garantire auto sul territorio, una lenta agonia che sta portando il commissariato di Quartu ad una morte già scritta. Finora, troppe orecchie e occhi che preferiscono non sentire e vedere, i poliziotti meritano di più”. (red)
(admaioramedia.it)