Claudio Olinto de Carvalho nacque a Santos (Brasile) il 1° febbraio 1942. Figlio d’arte, in quanto il padre Herminio giocò negli anni Cinquanta come difensore. Iniziò come centravanti di manovra nel club della sua città natale, non una squadra qualunque: il grande Santos di Pelé, con cui debuttò nel 1960. Anni di trionfi per il giovane Nenè, tra cui spiccano due Coppe Libertadores (1962 e 1963) e la Coppa Intercontinentale (1962) contro il Benfica di Eusébio, anche se tuttavia non prese parte alla doppia finale. Nel 1963 vinse i Giochi Panamericani con il Brasile, proprio prima di venire ingaggiato dalla Juventus, che rimase ben impressionata durante un’amichevole con il Santos. In bianconero trovò come allenatore il connazionale Amaral che lo impiegò come centravanti, poi a novembre arrivò Monzeglio. La Juventus terminò quinta in campionato, Nené realizzò 11 reti ma non convinse Boniperti che decise di liberarsene.
L’approdo a Cagliari avvenne così, per una bocciatura. Fu la fortuna del calciatore brasiliano che, convertito da Arturo Silvestri in ala destra, divenne rapidamente una freccia offensiva micidiale grazie a lunghe leve e sgroppate eleganti. All’inizio della stagione 1969-70 il Cagliari ingaggiò l’ala destra della Nazionale Angelo Domenghini e così per Claudio prese forma un altro cambio di ruolo, stavolta come centrocampista centrale. In quella posizione contribuì a dare equilibrio e qualità al gruppo di Scopigno che salì sull’olimpo, conquistando uno storico Scudetto. Per Nenè e compagni era pronta la riconoscenza imperitura da parte di una città e di una regione intera. Si ritirò dal calcio giocato nel 1976, con 311 presenze e 23 reti in Serie A che ad oggi ne fanno il 6° giocatore più presente nella storia del Cagliari.
Diplomatosi al supercorso di Coverciano, divenne allenatore della Primavera della Fiorentina e lasciò segni profondi: accoppiata Campionato-Coppa Italia 1979-80 e Torneo di Viareggio 1979. Tra i giovani di quella squadra anche il futuro allenatore di Napoli ed Inter Walter Mazzarri, oltre ai campioni d’Italia del Verona ’85 Luigi Sacchetti e Luciano Bruni. Le uniche e sfortunate esperienze come allenatore in prima le ebbe alla Paganese (C1 nel 1982-83, retrocessione) e al Sant’Elena Quartu (C2 nel 1983-84, società fallita). Rimase in Sardegna richiamato dal Cagliari, dove guidò Primavera e Giovanissimi tra il 1984 ed il 1988. Passò in seguito al settore giovanile della Juventus (Berretti ed Allievi Nazionali) dove lavorò anche come osservatore. Negli anni Novanta fu commentatore radiofonico insieme al gruppo comico Gialappa’s Band in occasione dei Mondiali 1994 e 1998, affiancando il trio anche in televisione come ospite. Attanagliato da gravi difficoltà è stato sempre sostenuto in modo fraterno dagli ex compagni del Cagliari fino ai suoi ultimi giorni. È deceduto per una crisi respiratoria nella struttura di Capoterra che lo ospitava, nelle prime ore del 3 settembre. Aveva 74 anni.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)
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