Da una parte il Compartimento della Polizia ferroviaria di Cagliari enuncia i risultati della propria attività nel 2015; dall’altra il Sap annuncia il ripristino dei "turni continuativi" alla Stazione ferroviaria di Cagliari.
Seppure in "un'ottica di razionalizzazione delle risorse" (da leggere come tagli dello Stato, ndr), “in ambito regionale sono state effettuate 3.694 pattuglie in stazione, 861 a bordo treno e 697 lungo la linea ferroviaria con l’identificazione di 8.075 persone ed il controllo di 334 veicoli – ha elencato in un comunicato la Questura di Cagliari – La vigilanza ha consentito di individuare e trarre in arresto 5 persone per rapina e furto aggravato, indagare in stato di libertà 28 persone, 3 delle quali inottemperanti a misure di prevenzione, ed individuare 3 soggetti ricercati e tratti in arresto in quanto destinatari di provvedimenti restrittivi. Inoltre, sono stati rintracciati 4 minori che si erano allontanati dalle proprie abitazioni o da strutture di alloggio collettivo. Sono state sequestrate sostanze stupefacenti e banconote falsificate. I controlli hanno portato anche alla contestazione di 76 infrazioni amministrative o in violazione del regolamento di Polizia ferroviaria. Infine, 50 controlli preventivi ai depositi di materiali ferrosi al fine di prevenire furti di rame dalle infrastrutture ferroviarie, origine dei ritardi della circolazione con conseguenti disagi per l’utenza”.
Dal Sindacato Autonomo di Polizia, invece, arriva la notizia che, dopo la chiusura del settore operativo Polfer in Stazione nelle ore notturne presa alcuni mesi or sono, la Polfer ha ripristinato alcuni turni: “Le nostre battaglie sono state accolte – ha detto Luca Agati del Sap Cagliari – arrivando ad una soluzione che ci pare positiva, ripristinando i turni continuativi e sacrificando solo la fascia notturna in concomitanza con la chiusura agli utenti della Stazione. Un primo passo nel riportare tutto com'era, in attesa di nuovo personale promesso dal Ministero. La coperta è corta ma certi settori non possono venire scoperti per logiche di tagli adoperati dai ragionieri di Stato. In periferia servono interventi concreti per garantire ai cittadini un bene primario quale la sicurezza sopratutto in un periodo di allarme come quello attuale." (red)
(admaioramedia.it)
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