La 359^ edizione della Festa di Sant’Efisio si terrà sotto i migliori auspici, dopo l’inserimento nella lista dei patrimoni italiani per l’Unesco e, come ha annunciato, durante la conferenza stampa di presentazione, Barbara Argiolas, assessore comunale al Turismo, per il giudizio positivo della Commissione Unesco sul "dossier della candidatura, altro tassello importante nel percorso di riconoscimento fra i beni immateriali dell'umanità".
Anche quest’anno la Festa, che celebra la ricorrenza del voto al Martire guerriero che salvò la Città dalla peste, presenta un intenso programma dal 30 aprile al 4 maggio. Filo comune delle iniziative sarà la valorizzazione del patrimonio linguistico tradizionale, coi canti dei rosari, delle pregadorias e dei goccius. Ma anche con musiche, canti e balli della tradizione, gare poetiche in limba, quest’anno non solo in campidanese, ma anche in logudorese.
“Le comunità sarde con le loro diversità linguistiche saranno protagoniste della Festa, raccontando ai turisti, ma anche a tutti i Sardi, il proprio patrimonio, all’insegna dell’approfondimento e della valorizzazione culturale", ha evidenziato l’assessore Argiolas. Don Giulio Madeddu, che rappresentava l’arcivescovo Miglio, ha evidenzato l'aspetto religioso: “La Festa tornando ad essere vissuta come un confronto sul tema della spiritualità”.
Si comincia giovedì 30 aprile, alle 20, in piazza del Carmine con lo spettacolo teatrale “Efisio, uomo e santo” con Daniela Deidda e Stefano Raccis, poi il concerto di musica popolare sarda, tra ‘cantu a tenore’ della Sardegna centrale, ‘cantu a concordu’ del Montiferru e ‘cantu a tasgia’ della Gallura. Venerdì 1° maggio, la classica processione del Martire, con 94 comuni rappresentati, 2.750 devoti a piedi, altri 450, divisi tra le 18 traccas ed i 280 cavalli, dei quali 70 miliziani, e 90 gruppi folk in abito tradizionale, che accompagneranno il cocchio con la statua del Santo lungo il viaggio da Cagliari a Nora, luogo del martirio, passando per Capoterra, Sarroch, Villa San Pietro e Pula. In serata, alle 18, sempre in piazza del Carmine, si terrà il festival del ballo popolare, con gruppi folcloristici da tutta l'Isola e la partecipazione dei Tenores di Bitti e di Orgosolo, dei maestri Luigi Lai ed Ignazio Erbì. Sabato 2, alle 20, sarà Elena Ledda ad inaugurare la prima rassegna sul canto monodico al femminile. Domenica 3, alle 20, la gara poetica. Il rientro del Santo, accompagnata dal teatro della compagnia Figli d’arte Medas nel cortile del Palazzo civico, sarà, come consuetudine, nella tarda serata di lunedì 4.
“Considerando anche l’evento milanese dell’Expo, che porterà in Italia tantissimi turisti – ha sottolineato l’assessore Argiolas – abbiamo promosso l’evento anche sui maggiori vettori aerei nazionali ed internazionali, ma anche sui treni”. Intanto, la vendita dei biglietti per le tribune posizionate lungo il percorso della processione è quasi terminata. Una festa ricca di appuntamenti religiosi e di momenti di intrattenimento etnico-culturale, condita da una dedica un po' demagogica, annunciata del sindaco Zedda: agli immigrati morti nei giorni scorsi nel mar Mediterraneo. (red)
(admaioramedia.it)