Il porto ed il trasporto marittimo rappresentano per la Sardegna, ed in particolare per il suo Capoluogo, un settore chiave dell’economia, in grado di contribuire in maniera determinante allo sviluppo del territorio.
L’istituzione, col Decreto Mezzogiorno, della Zona economica speciale (Zes) ha come obiettivo valorizzare gli insediamenti imprenditoriali e favorire progetti di investimento, che diventino trainanti in alcuni settori economici, mediante la possibilità concessa alle imprese di sfruttare agevolazioni fiscali e di beneficiare di semplificazioni di carattere amministrativo e burocratico. La Campania ha recentemente approvato il Piano di sviluppo strategico della Zone economiche speciali ed altre regioni meridionali hanno avviato l’iter di istituzione delle Zes.
Per stigmatizzare i ritardi della Regione, i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu e Gianni Lampis, hanno presentato un’interrogazione rivolta al presidente Pigliaru ed all’assessore Paci, chiedendo che “il porto di Cagliari diventi subito Zona economica speciale”.
“Lo scalo cagliaritano ha conosciuto negli ultimi anni un costante e drastico ridimensionamento del traffico commerciale, con una progressiva riduzione delle attività all’interno del Porto Canale e un conseguente calo dei livelli occupazionali – ha ricordato Truzzu – La Regione, nonostante questo, ancora perde tempo e non procede con la creazione della Zes, che nelle aree portuali e retro-portuali hanno l’obiettivo di attrarre investimenti esteri o extra-regionali, attraverso incentivi, agevolazioni fiscali, deroghe normative”
“Cagliari e la Sardegna rischiano seriamente di rimanere indietro e di perdere quella attrattività commerciale ed economica a favore dei porti del sud Italia – ha sottolineato Lampis – Non lasciamo passare inutilmente altro tempo. Pigliaru e Paci devono capire che la Zes rappresenti un utile strumento di sviluppo per la nostra Isola, in quanto le imprese interessate potranno beneficiare di speciali incentivi (fiscali e normativi), per creare condizioni più favorevoli agli investimenti e allo sviluppo territoriale, nonché per l’incremento dell’occupazione”, concludono. (red)
(admaioramedia.it)