Dopo l’elezione dei consiglieri avvenuta il 23 ottobre scorso, il Consiglio Metropolitano di Cagliari si è insediato ieri nella suggestiva cornice dell’aula del Palazzo Viceregio, già sede del Consiglio provinciale. A presiedere è di diritto il sindaco del Capoluogo, Massimo Zedda, coadiuvato dagli altri consiglieri eletti tra quelli dei 17 comuni facenti parte del nuovo ente territoriale che ha il compito di coordinare l’azione amministrativa di un enorme bacino d’utenza con il fine di migliorare le politiche territoriali e fungere da raccordo e mettere in relazione l’area vasta del cagliaritano.
Il sindaco Zedda ha ribadito la necessità di una collaborazione effettiva tra tutti i comuni, quelli rappresentati dai consiglieri ma anche quelli risultati ‘esclusi’ dall’organo collegiale e ha tracciato le prime linee di indirizzo: dall’integrazione dei servizi, rivolgendo ai cittadini un rapporto semplificato con la Pubblica amministrazione, alla valorizzazione dell’area metropolitana in un’ottica di sviluppo sinergico non incentrando l’attenzione su Cagliari, ma anzi lavorando perché il Capoluogo funga da volano per lo sviluppo del nuovo ente.
Seduta distesa, dunque, dove i consiglieri di maggioranza ed opposizione non hanno mancato l’appuntamento con il bon ton istituzionale dichiarandosi assolutamente favorevoli ad una logica di collaborazione per il bene della Città Metropolitana, laddove le politiche dovessero essere ritenute, a prescindere dallo schieramento proponente, efficaci per realizzare l’interesse collettivo, come hanno sottolineato i consiglieri comunali di Cagliari, Fabrizio Marcello e Fabrizio Rodin (Pd). Dai banchi dell’opposizione non è mancata comunque occasione per Stefano Schirru (Forza Italia) di ribadire la necessità di vigilare attentamente sulle proposte che verranno formulate, lasciando comunque aperti ampi spazi per la collaborazione.
Alla seduta, come ospiti di eccezione erano presenti molti sindaci dell’area vasta, tutti concordi con la necessità di fare squadra per il bene dei cittadini, speranzosi che questo nuovo ente territoriale possa restituire ai comuni dell’Hinterland un ruolo importante nella gestione delle politiche della zona. Più integrazione, dunque, maggiore collegialità e rapporto diretto con le altre realtà facenti parte del nuovo panorama. Sono queste le premesse di un’istituzione nuova che attende di misurarsi con le sfide del tempo presente. (red)
(admaioramedia.it)