Giorni e giorni di bivacco diurno e notturno di immigrati, soprattutto eritrei, tra piazza Matteotti e via Roma, proprio davanti al Municipio (‘politicamente’ chiuso per ferie estive), senza che dalle stanze del sindaco Zedda arrivasse qualche segnale operativo per intervenire nella vicenda, che, oltre al degrado ed alla pessima immagine offerta ai turisti a passeggio per il centro Città, rischiava di sfociare a breve in conseguenze igienico sanitarie ben più gravi e pericolose.
Poi, ieri sera, un post sulla pagina facebook del Primo cittadino, all’insegna del ‘tutto sotto controllo’ (a distanza di sicurezza, ovviamente), ma soprattutto il Comune non ha alcuna responsabilità: “Come Comune, insieme alle altre istituzioni coinvolte, a iniziare dalla Prefettura che in rappresentanza del Governo gestisce la situazione a livello territoriale, stiamo affrontando l'emergenza di questi giorni con ogni mezzo a disposizione”. Più nel dettaglio: “Ogni sera l'unità di strada dell'assessorato alle Politiche sociali con l'associazione che ha in carico il servizio distribuisce a chi ne ha bisogno in città sacchetti di viveri, acqua e il necessario per soddisfare bisogni primari. Lo si fa anche con i migranti che in queste ore stazionano tra il porto, la piazza Matteotti e i portici sotto il Municipio. C'è l'attività di supporto, che si svolge in raccordo con gli operatori sanitari, e quella di ascolto”.
Ma anche, una non troppo velata accusa alla gestione dell’emergenza immigrazione da parte del Ministero dell’Interno, e quindi delle Prefetture: “Quello che si sta verificando – ha aggiunto Zedda – è esattamente ciò che abbiamo sempre detto ai tavoli istituzionali convocati dalla Prefettura con tutte le istituzioni e gli enti coinvolti: cioè che senza un piano preciso al di là dell'emergenza non si sarebbero dovute portare in un'isola persone che per la maggior parte vedono nell'Italia un luogo di passaggio. La loro è una protesta, non vogliono neppure un tetto sotto cui sistemarsi la notte: vogliono solo lasciare la Sardegna. Su questo il Comune non può fare nulla: non è assolutamente nei poteri del Comune adottare un qualunque provvedimento che possa superare questa situazione”.
Ma la notte ha portato consiglio e, soprattutto per l’incalzare delle sempre più numerose richieste di intervento, si è trovata una soluzione che dovrebbe porre fine ai bivacchi di coloro che chiedono di lasciare la Sardegna: “Il prolungarsi della situazione ha richiesto un intervento urgente di carattere umanitario anche in considerazione dell'elevato numero di minori, donne incinte e neonati, per trovare locali idonei in termini di capienza, di igiene e sicurezza”, hanno scritto in un comunicato congiunto Comune di Cagliari e Caritas Diocesana. E, ottenuta dalla Camera di Commercio e dall'Ente Fiera la disponibilità di alcuni locali all'interno dell'area di viale Diaz, appena sarà approntata l'accoglienza presso il Centro fieristico, gli immigrati verranno trasferiti con l’ausilio dei mezzi del Ctm: “Hanno accettato pur continuando a sottolineare i motivi della loro protesta e l'urgenza di raggiungere la penisola anche al fine di ricongiungersi con i rispettivi nuclei familiari”. Dulcis in fundo, nel comunicato congiunto, dopo le critiche del Sindaco nel post su facebook, una ‘carezza’ alla filosofia governativa: “Resta comunque confermata la piena disponibilità, come sempre avvenuto fin'ora, delle Istituzioni locali a garantire l'accoglienza secondo i programmi predisposti dal Governo”.
Resta un grande dubbio nei confronti della strategia adottata, che comunque intanto salva le apparenze, ma sopratutto migliora le disumane condizioni a cui erano sottoposti gli immigrati. I contestatori erano già destinatari di un alloggio in un centro di accoglienza, seppure fuori Cagliari, e da lì erano arrivato in Città per protestare e chiedere l’immediato imbarco. Cosa fa pensare che non ricominceranno la protesta, in un luogo dove ovviamente si può arrecare maggiore disagio (come appunto il Municipio o il centro Città), quando si sentiranno ripetere che il posto in traghetto è subordinato all’identificazione che loro non vogliono concedere per il timore di restare per sempre in Italia, o addirittura in Sardegna? (fm)
(admaioramedia.it)
21 Comments
pinfrau
RT @admaioramedia: CAGLIARI, Sindaco Zedda si desta: trasferimento degli immigrati alla Fiera e fine bivacchi. Quanto durerà? http://t.co/U…
Massimiliano Hellies
Si desta è veramente ingeneroso, visto che da giorni non stanno lavorando su altro
Steffy Paludo
Ma questi adesso , volendosene andare , non la prenderanno male lo stesso?
Adriana Iannoni
il titolo di questo articolo lo considero cattivo e maligno…………….cmq contenta che siano riusciti a convincere queste persone ad accettare una situazione più dignitosa
Cristina Tomasi
Non vedo soluzione al problema, sarà sempre peggio
Mauro Valdes
Se trasferiscono anche zedda il più lontano possibile, va benissimo!
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