Da due anni gira le città italiane corrispondenti alle ‘ruote’, “Il gioco più tuo in tour” arriva a Cagliari con “Più tua Cagliari”, ottava tappa della manifestazione del gioco del Lotto, che ha l’obiettivo di far riscoprire ai cittadini le meraviglie storiche, culturali e artistiche delle città italiane.
Per Cagliari si è studiato un insieme di appuntamenti gratuiti che partiranno venerdì 9 giugno con il tour dei misteri nel quartiere di Castello, dove i partecipanti potranno ascoltare la leggenda del fantasma senza testa di via Lamarmora raccontata da Pierluigi Serra, giornalista e scrittore. Sabato 10, si proseguirà coi racconti cagliaritani nel quartiere della Marina e lo spettacolo della compagnia teatrale “Lapola”. Domenica 11, penultimo appuntamento, si potrà visitare il rifugio sotterraneo di via Don Bosco e l’Orto Botanico, dove si esibirà Gianni Dettori con una performance teatrale. Quindi, domenica 18, i Tazenda si esibiranno in un concerto gratuito nel corso Vittorio Emanuele, che ripercorrerà tutte le tappe della carriera del gruppo.
“Più tua Cagliari”, sarà, oltre a divertimento e riscoperta del territorio, anche impegno verso il suo grande patrimonio storico: infatti, grazie al contributo di 30.000 euro di Lottomatica, sarà possibile restaurare circa 400 lastre fotografiche sulla città di Cagliari, raffiguranti le strade, i monumenti ed anche scorci di vita quotidiana dell’epoca, in un lasso cronologico che va da metà ‘800 ai primi trent’anni del ‘900. Le lastre fanno parte di una collezione più ampia di circa 4.000 lastre già in fase di digitalizzazione che, la Soprintendenza Archeologia per la Città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, auspica potrà essere visionata al pubblico di studiosi e non entro la fine dell’anno.
“Questa iniziativa – spiega il soprintendente ai beni culturali, Stefano Martino – è pensata e dedicata alla memoria di Marina Sechi, amica e collega che da sempre si è presa cura degli archivi della Soprintendenza, dedicandosi ad essi con passione e competenza e che, per prima, aveva posto l’attenzione su quello che lei stessa con affetto definiva ‘il nostro tesoretto’, auspicandone il restauro e una più ampia fruizione.”
Jessica Pilloni
(admaioramedia.it)