Un piano di riqualificazione degli spazi e delle strutture abbandonate a Cagliari: questo l’ambizioso progetto di Fratelli d’Italia all’insegna dello slogan “Non restiamo immobili”, che deve coinvolgere i prossimi amministratori della Città, gli urbanisti più sensibili, gli architetti più capaci, associazioni e tanti giovani senza lavoro, per riqualificare, in un’ottica creativa, immobili già esistenti, dismessi o inutilizzati, per riportarli a nuova vita e soprattutto farli diventare spazi fruibili. La lista è lunga, tra gli esempi più famosi l’Ospedale Civile, la ex clinica Macciotta, il Palazzo delle Scienze, la scuola popolare di Is Mirrionis, le ex sedi delle circoscrizioni a La Palma ed a Mulinu Becciu, Villa Aresu a Giorgino, l’alloggio ufficiali a Calamosca, ma anche altri beni che appartenevano al Demanio militare.
“Questi immobili – ha sottolineato Salvatore Deidda, portavoce regionali di FdI – sono gioielli di famiglia dei cagliaritani, ma Comune e Regione li hanno dimenticati. Sono tutte aree di pregio per valore architettonico e per i luoghi in cui si trovano”.
“Un patrimonio, oggi inutilizzato, da recuperare e che deve fruttare. – ha aggiunto Paolo Truzzu, consigliere regionale – Non vendendolo a privati per fare subito cassa, privando così per sempre le generazioni future di un tesoro che appartiene a tutti. Bensì, affidandolo a cittadini ed associazioni, mediante gare, oppure investendo in progetti di formazione rivolti ai giovani che non studiano e non lavorano, così da generare lavoro ed offrire un’opportunità. Coworking, incubatori di impresa, start-up, laboratori artigiani, spazi espositivi, alcune delle ipotesi di destinazione d’uso. Le amministrazioni non devono più spendere per custodire e tenere un immobile inutilizzabile. Inoltre, una volta scaduto l’accordo col privato, l’immobile ristrutturato e riqualificato rientrerebbe in possesso della Pubblica amministrazione. Quindi, meno costi per i cittadini e nuove opportunità di lavoro. Così abbandonati, invece, fatiscenti ed in balia dei vandali, aumentano il degrado urbano di Cagliari e sono solo un costo per le casse pubbliche”. (red)
(admaioramedia.it)