Le Fiamme gialle al termine di due controlli nei confronti di cittadini residenti a Cagliari con attività finanziarie all’estero hanno scoperto ricchezze detenute all’estero ma non dichiarate.
I finanzieri hanno rilevato, analizzando le movimentazioni finanziarie da e verso l’Italia, che, nelle dichiarazioni dei redditi presentate in diverse annualità, i due non avevano dichiarato importi detenuti su conti correnti bancari in Svizzera per complessivi 677.607 euro: 440mila dal 2013 al 2016 e 237.607 euro dal 2012 al 2014. Per questa omessa dichiarazione sono state comminate sanzioni, per ciascun contribuente, tra il 6 ed il 30% degli importi non dichiarati, percentuali rappresentanti il doppio di quelle ordinariamente previste (3 e 15%) in quanto gli investimenti erano detenuti in uno stato a regime fiscale privilegiato.
La legge in materia prevede che alcuni contribuenti (persone fisiche, società semplici ed enti non commerciali), residenti in Italia, che detengono all’estero investimenti patrimoniali o attività finanziarie suscettibili di produrre reddito nel nostro Paese, devono compilare uno specifico quadro della dichiarazione dei redditi (RW), dedicato al monitoraggio annuale delle ricchezze detenute all’estero da soggetti residenti in Italia, e necessario per determinare le due relative imposte patrimoniali: la Ivie (imposta sugli immobili detenuti all’estero) e la Ivafe (imposta sulle attività finanziarie detenute all’estero). Oggetto di tali imposte sono quindi i beni patrimoniali detenuti all’estero (ad esempio, immobili od oggetti preziosi) nonché le attività finanziarie da cui derivino redditi di fonte estera, come, ad esempio depositi e conti correnti costituiti fuori i confini italiani. (red)
(admaioramedia.it)