Due giovani eritrei, che erano rifugiati in Etiopia, arriveranno da Addis Abeba all’aeroporto di Cagliari, grazie al progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia – Corridoi umanitari”, al quale ha aderito la Diocesi di Cagliari attraverso la Caritas.
L’arrivo è previsto mercoledì 27 giugno, alle 14.20, in aeroporto, dove saranno ricevuti dall’arcivescovo di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio, il direttore della Caritas, don Marco Lai. la comunità dei Missionari saveriani di Cagliari accoglierà i due giovani, e l’équipe che seguirà il loro percorso di accoglienza, garantito per un anno: «Aderiamo al progetto – ha spiegato don Lai – perché, oltre a essere dalla parte del diritto alla mobilità umana universale, con questa azione la Chiesa in Italia contrasta il traffico di esseri umani e le morti in mare, permettendo l’ingresso sicuro di persone costrette a scappare dai loro Paesi, che hanno il diritto di essere accolte e aiutate».
I due giovani fanno parte di un gruppo di 140 persone che erano rifugiate in Etiopia e che saranno poi accolte in 22 diocesi dislocate in tutto il territorio nazionale: Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. Nelle diocesi coinvolte sono state già attivate le strutture sanitarie per coloro che avessero bisogno di cure e, più in generale, è stato predisposto un percorso di integrazione, che prevede l’apprendimento della lingua italiana, la scolarizzazione dei minori e un rapporto costante con famiglie e realtà presenti sul territorio.
Il loro ingresso in Italia rientra nell’accordo siglato, nel gennaio 2017, dalla Conferenza episcopale italiana (che agisce attraverso Caritas Italiana e la Fondazione Migrantes), dalla Comunità di Sant’Egidio e dal Governo Italiano, che ha consentito l’apertura di un corridoio umanitario tra Etiopia ed Italia, finalizzato a garantire l’ingresso legale e sicuro a profughi eritrei, somali e sud-sudanesi, fuggiti dai loro Paesi a causa dei conflitti in corso e bloccati nei campi profughi etiopici, in precarie condizioni. Con questi nuovi arrivi, si raggiunge in Italia quota 330, sulle 500 totali previste entro la fine dell’anno, giunte dall’avvio del Programma che ha consentito l’arrivo legale e sicuro nel nostro Paese di molti bambini e adulti bisognosi di assistenza sanitaria per malattie aggravate da precarie condizioni di vita nei campi profughi e in alloggi di fortuna. Si tratta di un progetto totalmente autofinanziato grazie all’8xmille della Cei, a fondi raccolti dalla Comunità di Sant’Egidio ed all’azione di associazioni, parrocchie e cittadini, che hanno offerto case e volontario. (red)
(admaioramedia.it)