Viene definito “l’intellettuale tra gli stilisti italiani”, uno sperimentatore di cose differenti che ama l’arte in tutte le sue sfaccettature. Nei suoi lavori ci sono elementi e linguaggi diversi che si intrecciano. Tra poesia e danza, tra musica e teatro, per non parlare della moda, esistono per lui, legami profondi. Antonio Marras, il creativo algherese, che debutta a teatro con una prima nazionale assoluta, al Massimo di Cagliari, da mercoledì 21 a domenica 25 novembre per la rassegna promossa dal Cedac Sardegna.
Porta in scena una sua idea, oltre che la regia dello spettacolo dal titolo “Mio cuore sto soffrendo, cosa posso fare per te?”: un verso di una popolare canzone degli anni ’60, targata Rita Pavone, diventa l’occasione per rappresentare sul palcoscenico, emozioni, pensieri, paure, ma anche ricordi ed oggetti dimenticati di stagioni passate. E non poteva che essere la ‘follia’ buona di Marras ad animare la scena di un progetto tutto da vedere: 15 momenti, 15 azioni con 20 personaggi che interagiscono con 10 cuori vestiti di niente o con abiti appoggiati come se si trattasse di soli corpi estranei.
“Ho chiamato venti giovani attori, promesse del teatro, rendendoli complici di questa follia e premettendo che probabilmente avrebbero rovinato la loro carriera. Ma con mia grande sorpresa hanno tutti aderito con entusiasmo”, ha raccontato Marras. La prima nazionale di Cagliari avrà una replica nella sua città natale: ad Alghero martedì 27 novembre nell’ambito del “Festivalguer”.
Marras e la Sardegna per aprire un nuovo capitolo della vita artistica di questo ‘intellettuale’ della moda. Dalle passerelle di tutto il mondo, dove i suoi abiti e le sue creazioni gli hanno dato fama e successi, alla regia teatrale con uno spettacolo che si annuncia rivoluzionario e sorprendente nei contenuti e nei dettagli. Il Cedac, che da anni è impegnato nella promozione di eventi culturali in tutta l’Isola e non solo, ha sposato la ‘follia’ di Marras per celebrare degnamente un sardo tra i sardi. Lo spettacolo è prodotto dalla 369 di Valeria Orani, nata professionalmente a Cagliari, ma che da quattro anni vive e lavora a New York.
Andrea Porcu
(admaioramedia.it)