Elettrizzati dalla recente approvazione alla Camera dei deputati della cosiddetta “Legge Fiano”, che secondo le intenzioni dei proponenti intende perseguire la “propaganda del regime fascista e nazifascista”, il Coordinamento antifascista cagliaritano ha realizzato un dossier su quello che definiscono il “sostegno della giunta Zedda ad eventi e iniziative di stampo neofascista”.
Nelle diciassette pagine del dossier sono elencati “eventi svolti in locali del Comune” ed “eventi patrocinati dal Comune”, con sette allegati che descrivono le associazioni organizzatrici, gli organizzatori ed alcuni relatori: “Dal 2015 – hanno scritto gli antifascisti in una nota – sono state concesse le sale comunali per la propaganda e l’affermazione di razzismo e revisionismo ad associazioni dichiaratamente neofasciste o neonaziste, ed ai loro esponenti”.
Tra gli eventi citati, la presentazione di alcuni libri (tra questi, “Il campo dei santi” di Jean Raspail) o la presenza di alcuni relatori, come lo scrittore Gabriele Adinolfi, la cognata di Franco Freda ed Adriano Scianca, esponente di Casa Pound: “Sono stati ricevuti nelle sale comunali senza batter ciglio a presentare libri o organizzare convegni. Chiediamo che venga interrotto questo filo diretto tra estrema destra cagliaritana e gli uffici del Comune. La giunta comunale e la maggioranza in maggior modo si facciano carico dei valori con il quale molti consiglieri sono stati eletti, uno su tutti l’antifascismo” . Infine, hanno minacciato un presidio davanti a Villa Muscas, dove sabato 30 settembre è prevista la presentazione di un libro sull’eccidio della “Colonna Gamucci”: la vile esecuzione di 121 carabinieri, avvenuta in Albania il 25 ottobre 1943 per mano di un reparto di partigiani albanesi.
Per CasaPound si tratta di un “delirio”: “Conosciamo bene i cortocircuiti cui vanno incontro tali figuri ammantati di democrazia quando vorrebbero imporre a suon di divieti e censure sulla scena cittadina un’unica impostazione culturale di sinistra, vietando confronti, conferenze, libri; è proprio a loro che ci rivolgiamo con un semplice slogan: fatevene una ragione. Le sale gremite di cagliaritani che hanno ascoltato le idee proposte da CasaPound sono la migliore risposta che possiamo fornire a chi predica dialogo e pluralità ma poi invoca l’inquisizione e lo fa da un edificio di proprietà comunale che è stato usurpato per ricavare un centro di odio politico, l’ex scuola Manno di via La Marmora, giusto per non far mancare quella nota di comicità che accompagna queste persone contorte nelle loro attività”.
Anche da Fratelli d’Italia, citata nel dossier, è arrivata una risposta: “Il coordinamento bolla come ‘fascista’ presentare un libro su un plotone di Carabinieri fucilati e ammazzati nel 1943 in Albania, da parte di partigiani albanesi, e vorrebbe impedirlo – ha scritto sul suo profilo Facebook, Salvatore Deidda, portavoce regionale di FdI – ‘Destra sociale’ è un’associazione che aderisce a Fratelli d’Italia, movimento rappresentato in Parlamento, nei Consigli regionali e nei Comuni. I carabinieri sono fascisti? Ma possibile che le Autorità, Questura e Prefettura, non intervengano per tutelare la libertà del nostro movimento e dei singoli cittadini?” (red)
(admaioramedia.it)
2 Comments
Rino Diana
A quanto pare vogliono rovinare la storia non si rendono che ne hanno fatto molto peggio
Paola Cau
Imbecilli e ridicoli …andate a zappare invece di fare i pagliacci