Cagliari è una bella città che fa intravedere la sua storia che percorre un tragitto temporale che spazia dalla epoca preromana sino al periodo medioevale, all’epoca pisana, aragonese, spagnola, sabauda, fascista e contemporanea. Ognuno di questi periodi ha lasciato tracce importanti che spesso non riusciamo a vivere per il colpevole abbandono da parte dei nostri amministratori.
Da cittadino – ma credo di interpretare il desiderio di un qualunque turista – mi piacerebbe, ad esempio, passeggiare e visitare in modo completo l’anfiteatro romano di viale fra Ignazio, un vero e proprio gioiello di epoca romana; gradirei poter passare una bella serata ascoltando dal vivo dentro questo magico luogo buona musica o un incontro artistico-culturale. Il fatto che ci impediscano di fruire in modo soddisfacente di tale sito è grave e va immediatamente affrontato e risolto. Ma è solo un esempio delle decine di luoghi culturali che potrebbero essere riattivati in modo permanente. La città non è accogliente se non è sicura e decorosa. E’ urgente trovare accordi ancor più stringenti tra le autorità comunali e le forze dell’ordine al fine di controllare 24 ore su 24 tutti i quartieri contro i malavitosi, rappresentati anche da extracomunitari per la maggior parte clandestini e illegali, senza trascurare il fenomeno del bullismo giovanile che disturba il quieto vivere o deturpa i palazzi con scritte sui muri o lordando le piazze e le vie cittadine. La città è di chi la rispetta, nessuna indulgenza verso chiunque delinqua.
Diverse volte abbiamo a che fare con uffici comunali e ci accorgiamo delle difficoltà in cui si trovano ad operare i loro dipendenti; una difficoltà che inevitabilmente ricade anche sul cittadino che vorrebbe risposte certe e veloci. Cagliari è una grande comunità di circa 160.000 abitanti ma negli ultimi anni non ha curato in modo particolarmente efficace la carica motivazionale di coloro, dipendenti dell’ente pubblico, che vorrebbero sentirsi veramente al servizio del popolo offrendo adeguato sostegno. Sarà cura della prossima amministrazione invertire la rotta e aiutare cittadini e dipendenti pubblici a sentirsi a casa loro.
A Cagliari ci sono i presupposti per poter vivere con una discreta qualità della vita, ma, attraversando diversi quartieri, là dove in particolare sorge l’edilizia residenziale pubblica, si scorge subito degrado e tristezza; infatti, parte di questa edilizia è sotto i livelli di abitabilità e basta uno sguardo solo superficiale per evidenziare la necessità urgente di interventi di ristrutturazione. Non solo vi sono oltre mille famiglie che ancora attendono un tetto per vivere e non si comprende come possano stare anni in attesa. Non dimentichiamoci che avere una propria dimora permette di soddisfare esigenze basilari sia materiali sia morali e che ciò ha risvolti positivi sull’intera cittadinanza. Camminare è considerata una delle attività più salutari nel contesto odierno caratterizzato da eccessiva sedentarietà; ebbene, a Cagliari, a parte qualche spazio appena rifatto, i marciapiedi e le piazze soffrono della presenza di insidie gravi presenti nella loro superficie; chi ne risente di più sono i bambini, gli anziani e i diversamente abili. Non può, quindi, al riguardo, aspettare per molto, un grande piano di manutenzione. Idem per le strade; spesso ricordano i teatri di guerra, talmente si saltella tra una buca e l’altra.
Una città a misura di persona difende a spada tratta le sue attività commerciali soprattutto se dislocate nei diversi centri storici. Per questo oggi serve un nuovo piano per permettere ai cittadini di usufruire pienamente delle attività esistenti attraverso la nascita di nuovi parcheggi, recuperando anche aree comunali dismesse. Contestualmente vanno eliminate o se possibile riviste tutte quelle piste ciclabili attualmente pericolose. La vivibilità all’interno di una comunità si misura anche attraverso la cura del verde. Cagliari ha bisogno di una cura più incisiva rispetto a tali aree attraverso un intervento deciso anche nelle piazze di quartiere e nelle strade adiacenti. La città deve essere ripulita anche attraverso una intelligente raccolta differenziata che non sia di aggravio per la vita delle persone. E’ impensabile che il cittadino debba differenziare i rifiuti affidandosi a pagamento a terze persone o che debba rischiare multe salate a causa delle modalità di raccolta temporali e fisiche complesse e restrittive. La differenziazione dei rifiuti è cosa nobile ma c’è da rivedere con l’accordo dei cittadini la sua applicazione pratica.
Una leggera attività sportiva risulta fondamentale per i tanti cittadini che ne sono appassionati; per questo nei diversi quartieri è necessario mantenere attivi i vari impianti utili per tali attività con il loro potenziamento e prevedendone la costruzione di nuovi là dove assenti. Può essere questa la città del prossimo futuro? Si. L’importante è valorizzare tutte le risorse della comunità cittadina senza avere il timore di investire e di fare anche grandi progetti, soprattutto considerando Cagliari come centro strategico dell’area metropolitana.
Salvatore (Toto) Sirigu – Cagliari
(sardegna.admaioramedia.it)