Nonostante fosse latitante, non aveva accantonato la sua passione per le foto ed i social, tanto da postare i momenti migliori della sua ‘vacanza’ in Messico. Così è stato individuato il ‘rifugio dorato’ del narcotrafficante cagliaritano Ivan Fornari, 34enne latitante da tempo, catturato dalla Polizia su una spiaggia turistica messicana. Sui social si vantava del suo stile di vita, lasciando ampie tracce che la Squadra mobile di Cagliari è riuscita ad utilizzare per individuare il suo nascondiglio.
E’ un elemento di spicco della criminalità cagliaritana, coinvolto in numerose indagini in materia di droga con risvolti nazionali ed internazionali, latitante dal maggio dello scorso anno, da ottobre colpito da un ordine di esecuzione della pena per reati in materia di narcotraffico, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale per un totale di 5 anni, 7 mesi ed 1 giorno.
L’attività investigativa della Squadra mobile di Cagliari era iniziata a dicembre, quando alcune informazioni lo segnalavano in Spagna. Poi, grazie all’analisi di minimi particolari presenti nelle foto del suo profilo Facebook, si accertava che, invece, si era rifugiato in Messico e precisamente a Playa Del Carmen. Non solo, venivano individuati anche gli indirizzi precisi dei luoghi abitualmente frequentati (palestra, lavoro, abitazione), sempre grazie all’analisi delle foto che lui stesso postava su Facebook: immagini che avevano sullo sfondo una scritta gigante posizionata davanti ad un locale e degli interni di un locale, individuato per il “Coco Bongo” di Playa del Carmen; del latitante in un piccolo bar-ristorante con una piccola insegna alle sue spalle (“Controvento”), da lui trasformato in “Controvento Sardegna”; della palestra frequentata, grazie ad alcune apparentemente insignificanti scritte sugli attrezzi, nonché su una vetrata ed anche la particolare struttura di una panchina in legno; un lungo filmato all’interno di una piscina, grazie ad alcuni particolari delle strutture murarie (conformazioni delle finestre e loggiati interni) si risaliva, tramite l’analisi di numerosi motori di ricerca, al Residence abitato.
Nell’ultimo post su Facebook, risalente a qualche ora prima dell’arresto, veniva postata una bicicletta con la scritta “che bello essere poveri”, a riprova dello stile con il quale viveva la sua latitanza, vantandosi coi suoi amici sardi dello condizioni di benessere economico ed ostentando la propria impunità.
Le informazioni dettagliate, tra febbraio e marzo, venivano comunicate al Servizio Interpol, consentendo alla Polizia messicana di rintracciare in breve tempo il latitante. Peraltro, il cagliaritano non era in regola con il visto di soggiorno, perciò è stato immediatamente espulso dal Messico ed imbarcato su un volo diretto Alitalia da Città Del Messico. Ieri pomeriggio, appena sbarcato all’aeroporto internazionale di Fiumicino, è stato arrestato da agenti della Squadra mobile cagliaritana. Subito dopo è stato accompagnato nel carcere di Civitavecchia. (red)
(admaioramedia.it)