La Camera di commercio di Cagliari tira le somme del 2017 e presenta l’analisi sugli indicatori statistici 2017. una fotografia dell’imprenditoria e del commercio.
I dati che emergono fanno ben sperare: più 444 unità nel 2017, lo 0,6% più dell’anno scorso, per un totale di oltre 70.000 imprese. Tuttavia, il presidente Maurizio De Pascale interpreta questi numeri senza illusioni, considerando soprattutto il contesto nel quale si inseriscono: “Il numero di aziende iscritte alla Camera di commercio non è sempre sinonimo di sviluppo e crescita del territorio. In alcuni casi è soltanto l’ultima spiaggia per rimanere aggrappati a questa terra”.
Ad aiutare questa crescita sono stati soprattutto il settore turistico, in crescita del +10,6 %, e l’introduzione della Srls (Società a responsabilità limitata semplificata), un tipo di società di capitali che si può costituire con una cifra simbolica di 1 euro. In controtendenza, rispetto alla media nazionale, sono i dati riguardanti l’artigianato (“che sta soffrendo tantissimo”) e l’agricoltura, in calo rispettivamente del meno 1,8% e del 2,3%.
Contraddittorio anche il dato riguardante l’industria manifatturiera che “a livello internazionale e nazionale, ha beneficiato dell’industria 4.0, del processo di digitalizzazione, che sforna record su record nel settore dell’export, ma che in Sardegna non gode, ahimé, del sostegno del governo regionale”. Il presidente De Pascale auspica, innanzitutto, un intervento della politica regionale in questo settore, che potrebbe aumentare l’occupazione e la digitalizzazione in Sardegna, quest’ultima legata principalmente alla sfera delle start up che “drenano i fondi pubblici e non producono occupati sul lungo periodo”.
Silvia Pasquini
(admaioramedia.it)