I Cagliaritani attendono da molti lustri che vengano eliminate le sgradevoli testimonianze belliche che ancora deturpano il centro storico della città.
Di particolare rilevanza quelle che insistono sulla parte settentrionale di piazza Castello e nell’area del Portico di Laconi, il cui recupero venne bloccato in epoca recente da ‘certe’ associazioni che volevano impedirne il riuso ai proprietari ed al Comune, che avrebbe destinato parte dello stabile ripristinato a servizi di quartiere.
Su questo fronte, l’odierna l’Amministrazione comunale, che mena gran vanto per la valorizzazione di piazza Garibaldi e del Bastione Saint Remy, non ha mostrato interesse, mentre dovrebbe farlo trattandosi di interventi di decoro urbano, che peraltro con un opportuno diaframma ad archi disposto nell’area dell’ex Palazzo San Placido consentirebbe il recupero dello skyline tradizionale.
A questa esigenza estetica andrebbe poi aggiunta quella di rimettere in funzione i tre ascensori, installati dalla Giunta comunale di Mariano Delogu, che per anni favorirono il collegamento con la parte bassa della città, la cui inefficienza crea inevitabili disagi alle persone anziane che vivono in Castello.
In definitiva, andrebbe rivolta attenzione a quella parte di Cagliari che, dopo il declino della romana ‘Karales’, fu con l’insediamento della città-fortezza di Castel di Castro espressione della continuità urbana, essendo diventata sede del Palazzo dei Castellani, dove si dava attuazione al governo della città, di importanti imprese mercantili (Ruga mercatorum) e dei maggiori imprenditori marittimi (Ruga marinariorum). Non dimenticando che, all’inizio del Trecento, il porto cagliaritano costituiva un punto di interscambio fondamentale per i commerci del bacino occidentale del Mediterraneo.
Emilio Belli
(admaioramedia.it)