Sono sbarcati a Cagliari in 235 dalla nave mercantile greca Rizopon, questa mattina verso le 9, e, dopo le visite mediche e le prime fasi dell’identificazione, vengono accompagnati nei vari centri di accoglienza sparsi in Sardegna. In questa occasione sono arrivate molte donne (oltre 100), oltre che sei bambini, e provengono prevalentemente dal centro Africa. Forse, questa volta, si è tenuto conto che somali ed eritrei non accettano di buon grado la destinazione Sardegna e finora hanno creato problemi con manifestazioni e tentativi di fuga dall’Isola con documenti falsi (gli immigrati sostengono di averli acquistati prima della partenza dal loro paese), forniti da un’abile organizzazione che finora gli ha consentito anche di acquistare i biglietti per l’aereo o per la nave con l’obiettivo di fuggire dall’Isola prima di essere identificati.
Peraltro, il problema della sistemazione dei nuovi arrivati, ma anche dei tanti che sono previsti nelle prossime settimane, non ha facile soluzione, perchè a poco sono serviti gli ultimi bandi delle due prefetture. Il sistema è al collasso e le Autorità stanno chiedendo aiuto ad enti locali ed associazioni. Intanto, dopo alcuni controlli alle strutture di accoglienza, gestite da enti che hanno stipulato l’apposita convenzione, sono state riscontrate “numerose gravi irregolarità all’interno di due strutture” (Hotel Burranca a Sinnai e via Newton a Selargius) ed il prefetto di Cagliari Perrotta ne ha disposto la chiusura “in quanto la gestione degli stessi era del tutto inidonea sotto il profilo igienico-sanitario”, con il conseguente trasferimento dei migranti in altri centri. Analogo provvedimento era stato adottato per altri centri ed in particolare, a marzo, nei confronti del medesimo gestore che aveva attivato una struttura a Quartu Sant’Elena. Altri, però, sono osservati con la lente d’ingrandimento dagli organi di controllo e la disponibilità di posti non sembra destinata a crescere, nonostante le partenze di qualche eritreo nei giorni scorsi. (fm)
(admaioramedia.it)