“Il professor Cao è stato fatto oggetto di un grave atto intimidatorio da parte di alcune persone. Costoro hanno atteso il Collega all’entrata dell’aula dove doveva svolgere, ed ha svolto, la sua lezione, al secondo piano della Facoltà di Ingegneria in piazza d’Armi, ed hanno attaccato ai muri dell’atrio delle aule manifestini non firmati né siglati in cui stigmatizzano il ruolo del Professore nel campo della ricerca aerospaziale”. La denuncia è arrivata da Corrado Zoppi, collega di Ingegneria, direttamente sul sito della Facoltà e si riferisce ad un episodio accaduto ieri, quando alcuni ragazzi, riconducibili all’area degli ‘antagonisti’ e degli antimilitaristi, che da tempo si agitano in città, spesso indisturbati, hanno aspettato il docente universitario, presidente del Distretto aerospaziale sardo, davanti all’aula dove doveva tenere una lezione, che comunque è proseguita tranquillamente grazie alla presenza in Facoltà di due agenti della Digos.
“È appena il caso di notare – ha aggiunto Zoppi, che ha così voluto segnalare pubblicamente l’episodio al Magnifico Rettore – che i manifestini anonimi denotano un notevole grado di vigliaccheria da parte degli estensori, che non hanno il coraggio di assumersi le loro responsabilità in relazione alle affermazioni contenute nei manifestini stessi. E’ con grande tristezza e preoccupazione che sottolineo che i metodi intimidatori consistenti nell’attendere i docenti fuori dell’aula di lezione sono propri dell’approccio squadristico al dibattito ed alla lotta politica”.
Nei volantini affissi nei muri dell’Università, Cao, al centro di polemiche per il suo ruolo nella ricerca aerospaziale e già ad ottobre era stato destinatario di un simile episodio, viene accusato di voler “riprendere le sperimentazioni dei razzi vega e ariane, questa volta non più a Quirra bensì a Porto Torres, a finire lo scempio di inquinamento lasciato a metà dall’industria pesante”, chiudendo con un preciso proclama: “Non lasciare in pace chi vive di guerra”.
Piena solidarietà è arrivata dal rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo: “Non è la prima volta che il professor Cao viene fatto oggetto di atti intimidatori legati alla sua attività professionale. L’Università è il luogo della ricerca, del dialogo e del confronto anche tra posizioni diametralmente opposte. Quando dal dialogo si passa alla contrapposizione sterile e violenta che aggredisce la libertà di studio e di ricerca, l’Università ha il dovere di respingere con forza ogni estremismo, di qualunque natura e provenienza”. (red)
(admaioramedia.it)
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