Gli ‘antagonisti’ non si concedono pace. Si tratta della nuova galassia dell’estremismo di sinistra, che ha la sua sede organizzativa a ‘Sa Domu’, centro sociale alloggiato nella scuola occupata abusivamente (nel completo silenzio/assenso delle Istituzioni) nel quartiere di Castello a Cagliari, dove ha trovato alloggio anche il Coordinamento antifascista cagliaritano, iperattivo nel contrastare qualsiasi iniziativa a loro non gradita in nome di una libertà ancora da scoprire.
Prima, contro il movimento Noi con Salvini che aveva inaugurato la propria sede a Cagliari, alla presenza del leader nazionale, gli ‘antagonisti’ avevano organizzano un corteo, ovviamente non autorizzato, all’insegna del “Salvini, Cagliari non ti vuole”. I salviniani erano già stati oggetto delle loro attenzioni con l’aggressione in piazza Matteotti all’ex dirigente del movimento, Daniele Caruso, o l’assalto ad alcuni banchetti per la raccolta delle firme. Adesso, stesso copione con CasaPound che ha annunciato l’apertura di una sede a Cagliari (una anche a Carbonia): in meno di 48 ore denunciano un’aggressione dai contorni fantasiosi (smentita dai militanti di CP) ed annunciano l’ennesimo corteo antifascista per “essere liberi e libere di vivere le strade senza paura, per una Cagliari libera dal fascismo e dalle aggressioni fasciste”.
Iniziativa motivata perché “ogni avamposto di Casapound è diventato una zona franca per i militanti di estrema destra, che hanno potuto aggredire, minacciare, umiliare migranti, omosessuali o chiunque abbia mostrato la propria avversità alle idee dei neofascisti. Casapound fomenta l’odio razziale, la discriminazione di genere e la guerra tra poveri”. Quindi, una serie di accuse dalle dimensioni che appaiono decisamente spropositate: “Hanno spazi assegnati dal valore di milioni di euro, hanno contatti e traffici con mafia e dirigenti politici, gestiscono imprese, locali, bar, marche di abbigliamento e riviste. Chiamano la forza pubblica per farsi difendere dalle contestazioni. Invocano legalità e sicurezza mentre compiono aggressioni solo se in superiorità numerica”. L’obiettivo è semplice: “Vogliamo lottare perché la sede di CasaPound Cagliari non apra. Non è una questione di democrazia e di libero pensiero. Creiamo un’aria irrespirabile per questi personaggi, ognuno con le proprie modalità e sensibilità”.
Questi fine settimana, alla presenza di alcuni dirigenti nazionali del Movimento (Simone Di Stefano ed Andrea Antonini), è prevista l’inaugurazione delle due sedi, nell’ambito della terza edizione di“Mediterranea”, la festa regionale di CasaPound Sardegna. In programma anche la conferenza “Gramsci fascista: storia di una damnatio memoriae” con lo storico Angelo Abis, sulla figura di Mario Gramsci, fratello di Antonio. Le Forze dell’ordine sono già al lavoro per evitare che i due gruppi possano venire in contatto, come hanno già fatto martedì scorso, quando uno sparuto gruppo di ‘antagonisti’ ha passeggiato per le vie del quartiere Marina con l’unico obiettivo di disturbare e contestare la “Fiaccolata per la sicurezza”. (red)
(admaioramedia.it)
10 Comments
Mirella Mare
anta…che?
Paola Cau
Io preferirei chiudere centri sociali ,,covi di delinquenti,,,
Salvatore Cuboni
Gli antifascisti sono i veri provocatori e depositari della violenza.
Andrea Putzulu
Anche questa è pericolosa violenza!
Costantino Careddu
. . Però . . . i ‘Fascisti’ sono gli altri . . . Stalin approverebbe . . .
Gianni Marras
Ma rinchiudetevi voi ignoranti ,viva Casa Pound e tutti i movimenti fascisti
Alberto Rilla
Chiudiamo Sa Domu piuttosto …
Gianni Gaddia
Chiudere i centri della zecche rosse.
Gianni Gaddia
Con rabbia non rompeteci perché la pazienza a un limite
Sandro
Solo una banda di tossici può arrogarsi il diritto di decidere chi deve o non deve aprire una sede..
Andate a lavorare..parassiti.