Qualche giorno fa, il Consiglio comunale di Cagliari ha approvato un Regolamento sulla gestione dei rifiuti, che già all’articolo 2 presenta le prime incongruenze: “La gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse ed è disciplinata dal presente regolamento al fine di assicurare un’elevata protezione dell’ambiente e controlli efficaci”.
Eppure, non si direbbe, stando a vedere i cumuli di rifiuti che quotidianamente, con una preoccupante continuità, si presentano in particolare nei pressi dei cassonetti ancora presenti in città, e comunque un po’ dovunque, creando delle vere e proprie discariche abusive. Sono tantissime le lamentele dei cittadini che evidenziano tali problematiche (con numerose interrogazioni e richiesta di dibattito in Consiglio). A quale protezione dell’ambiente e a quali controlli efficaci ci riferiamo? Per di più il Regolamento aggiunge che “è importante la tutela igienico-sanitaria dell’ambiente e della cittadinanza”. La realtà, purtroppo, oggi dice altro: proprio un bel biglietto da visita nel rispetto di Cagliari città turistica.
Alla faccia del principio ben evidenziato nel regolamento che “occorre evitare ogni danno o pericolo per la salute, l’incolumità, il benessere e la sicurezza della collettività e dei singoli, assicurando la tutela igienico-sanitaria in tutte le fasi della gestione dei rifiuti urbani”. Il degrado aumenta ogni giorno di più: gli esempi sono crescenti in tutta la città, così come le conseguenti richieste di derattizzazione da parte dei cittadini per la presenza ed il proliferare di ratti di grosse dimensioni. E allora, quando il Regolamento parla di “evitare ogni danno o pericolo per la salute” deve tenere nella debita considerazione i pericoli derivanti dalla presenza di ratti, incluse malattie come la lectospirosi, che qualche anno fa causò la morte di una persona al Mercato di San Benedetto.
Inoltre, esistono nuovi costi a carico dei cittadini: dall’acquisto dei sacchetti compostabili, al trasporto all’esterno dei mastelli condominiali, al relativo lavaggio e sanificazione, all’assicurazione degli stessi etc. etc. etc. Alla faccia della tanto decantata riduzione della Tari. Non si è capito minimamente cosa voglia significare il concetto di “economia circolare”. Nel resto del mondo, dove si effettua il riciclo, gli impianti di stoccaggio sono a stretto contatto con il mercato delle materie prime e secondarie, mentre da noi, invece, l’unico indotto risulta la pulizia dei bidoni condominiali. E con un aggravio di spese ulteriore per le famiglie, già in grande difficoltà per tutta una serie di motivi. Ecco perché a più riprese ho parlato di sistema obsoleto e mal gestito: occorre differenziare, ma occorre farlo in modo sensato. Si parla oggi, a tempo scaduto, di isole ecologiche interrate: quando lo proposi sembrava scendessi dalla luna. Certi accorgimenti sarebbero dovuti essere stati pensati prima, non a cose fatte. Nessun pensiero, inoltre, a chi ha difficoltà a deambulare, vedi anziani, disabili ed invalidi in genere che devono sobbarcarsi il peso dei mastelli dal loro appartamento fino al marciapiede, magari senza la presenza dell’ascensore. Nessuna sensibilità per chi non ha balconi ed ha poco da adattarsi, come invece afferma l’Assessore.
La realtà cittadina è differente da come la percepisce questa Amministrazione comunale, e gli accorgimenti ‘last minute’ dimostrano che neanche questa maggioranza sia convinta dell’azione posta a riguardo. Perché allora non pensarci prima? Ancora una volta ci troviamo di fronte a scelte poco efficaci per i cittadini cagliaritani. La confusione regna sovrana e ancora una volta gli stessi subiscono scelte calate dall’alto e ahimè non condivise!
Alessandro Sorgia – Consigliere comunale di Cagliari (foto di repertorio)
(admaioramedia.it)