“L'ingenuità nella quale é caduto il collega scrivendo il post é assolutamente meritevole di un richiamo, ma nel nostro ordinamento il ‘crimine di ingenuità’ non esiste.” Lo ha scritto in una nota Luca Agati della segreteria provinciale del Sindacato Autonomo Polizia di Cagliari, commentando i provvedimenti di sospensione e di trasferimento nei confronti rispettivamente dei colleghi Fabio Tortosa di Roma ed Antonio Adornato, comandate del XIII reparto mobile di Cagliari, dopo che il primo poliziotto aveva pubblicato su facebook un post sui fatti avvenuti alla caserma Diaz di Genova durante il G8, nel quale il dirigente in servizio a Cagliari aveva cliccato ‘mi piace’.
“Tortosa ha chiesto scusa ed é assodato che i concetti da lui espressi dovevano essere divulgati con altri tipi di parole – ha aggiunto Agati – Il fatto ben più grave è notare che il partito dell'antipolizia non perde occasione per starci addosso. E’ un partito che ci vuole male, che ci vuole uccidere, che cerca di creare i problemi dove non ci sono con l'unico scopo di destabilizzare il nostro sistema. Ciò che é accaduto sembra essere un grande crimine, nonostante di fatto non lo sia.”
Il sindacato difende i colleghi, ma non fa sconti a qualche eccesso nei commenti al post: “Tre poliziotti, sbagliando, hanno pesantemente commentato quel messaggio. Da ciò prendiamo le distanze, affermando però che se uno sparuto numero di poliziotti ha un comportamento deplorevole, non può pagarne le conseguenze una comunità di quattrocentomila persone distribuite su tutto il territorio nazionale.”
Per il Sap, il trasferimento di Adornato è “assolutamente illegittimo in quanto non é previsto da nessun ordinamento un provvedimento punitivo comminato prima di un processo disciplinare. Ci sembra incredibile che un dirigente senza macchia, sia posto alla pubblica gogna per un semplice ‘like’. Stiamo assistendo ad una strumentalizzazione che riteniamo essere grave, vergognosa e sopratutto fatta in malafede. La Polizia di Stato è una istituzione sana, fatta di poliziotti che ogni giorno svolgono il loro servizio con spirito di sacrificio ed abnegazione: ci chiediamo perché si voglia a tutti i costi dimostrare il contrario.” (red)
(admaioramedia.it)