Le ‘regionarie’ del Movimento 5 Stelle sardo, non finiscono più di sorprendere in negativo, anche dopo la ripetizione di ieri resa necessaria dal forfait, per motivi giudiziari, del candidato governatore già designato, l’ex sindaco di Assemini Mario Puddu.
I disorientati grillini sardi, costretti a un improba scelta tra 26 candidati resi noti appena un istante prima dell’inizio della votazione, hanno appreso della sorprendente esclusione dalla nuova votazione del docente universitario Luca Piras, che in occasione delle ‘regionarie’ di luglio aveva ottenuto un lusinghiero risultato: secondo con 464 preferenze, contro le 981 di Puddu. Mistero fitto, almeno ufficialmente, sui motivi: qualcuno sostiene che Piras sarebbe stato ingiustamente accusato di aver messo su un accordo preelettorale (in pratica una ‘cordata’), vietato dalle regole interne del M5S, attirandosi la ‘scomunica’ dello staff nazionale grillino. Se questo fosse il motivo sarebbe quanto meno ridicolo, dato che ci sono stati in passato vari esempi di ‘cordate’ ampiamente praticate e tollerate nel M5S sardo.
Nonostante la presenza in lista di candidati considerati vicini ad alcuni gruppi dissidenti, come l’estroso algherese, originario di Ollolai, Salvatore Bussu (che ha ottenuto 47 voti), la maggioranza dei critici verso la gestione Corda-Puddu, ritenuta responsabile dei problemi che attanagliano il M5S sardo, hanno preferito non votare, spesso facendo apertamente campagna per l’astensione, e diversi consiglieri comunali quali Guido Sbandi (Quartu Sant’Elena), Patrizia Cadau (Oristano) e Claudio Fancello (Dorgali), hanno protestato vivacemente. In particolare Fancello, che tra l’altro ha rivelato su Facebook un’altra esclusione illustre e inspiegabile, quella dell’ex candidato sindaco ad Alghero, Graziano Porcu, ha stigmatizzato duramente la “caccia al dissidente” che sarebbe in atto nell’ambito del grillismo sardo.
All’esito di tali appelli, il record negativo di votanti delle precedenti ‘regionarie’ è stato addirittura ‘migliorato’, dato che hanno votato appena 1.453 iscritti, con un calo secco del 20%, con tutto ciò che ne consegue sulla reale rappresentatività di simili votazioni. Tra i cinque candidati ammessi al ‘ballottaggio’ (le preferenze ricevute non sono state rivelate per non turbare la ‘par condicio’) oltre al poco conosciuto insegnante sassarese, Marcello Cherchi, e all’impiegata quartese Anna Sulis (che rivelò trascorsi a sinistra e nella Cgil), vi sono tre noti nel milieu pentastellato: l’ex assessore di Porto Torres, Donato Forcillo, il vicesindaco e assessore all’urbanistica di Assemini, Gianluca Mandas (cugino, anche se alla lontana, di Mario Puddu) e il funzionario cagliaritano Francesco Desogus, ritenuto molto vicino alla deputata Emanuela Corda, che in passato ha tenuto corsi di diritto degli enti locali per i candidati pentastellati alle elezioni comunali. Al momento, tutto sembra suggerire che Desogus sia nettamente favorito, ma non manca chi suggerisce di tenere d’occhio Mandas, dato il suo rapporto con Puddu, che, nonostante la condanna in primo grado per abuso d’ufficio, ad onta dell’usuale giustizialismo ‘manettaro grillino’, non è stato affatto accantonato, dato che continua a proporre le sue spesso autolesioniste esternazioni, da ultimo contro il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda.
Scarsa chiarezza, misteriose esclusioni, astensionismo di massa alle ‘regionarie’ (brutta cosa per chi predica la “democrazia diretta”) e giustizialismo ‘a targhe alterne’ non sembrano promettere nulla di buono per le prospettive pentastellate in Sardegna. Tanti attivisti della ‘prima ora’ inferociti, anche per la persistente mancanza assoluta di programmi, e una fetta di elettorato d’opinione, forse, in buona parte ha già deciso di andare altrove.
Caesar
(admaioramedia.it)
One Comment
Angela Palmas
Sembra chiaro, non vogliono governare la Regione Sardegna !