Caro Babbo Natale, ammetto che quest’anno sono stato molto cattivo coi miei articolacci al curato, quindi, non chiederò niente per me, augurandomi al limite che la tua collega Befana non mi porti il carbone, che essendo un combustibile fossile fa pure incavolare i grillini.
Spero, tuttavia, di poterti chiedere qualcosa per la mia cara Sardegna, che da tempo sembra chiusa in un declino senza via d’uscita, e che voglia farle trovare sotto l’albero (magari sotto l’antichissimo olivastro di Luras, visto che da queste parti, quanto ad abeti, siamo messi male), la defenestrazione dalla Regione del centrosinistra, che già costituirebbe un passo deciso verso un futuro migliore. A colui che, sperando che i Sardi non notino che i compagni di viaggio sono gli stessi uscenti, aspira a succedere al presidente Pigliaru, ossia il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, sempre ambiziosissimo e ‘convinto’, porta invece in dono un onorevole terzo posto alle elezioni regionali, di modo che si metta di buzzo buono per farsi, finalmente, un vero mestiere. Essendo molto improbabile che Zedda riesca a vincere, ai suoi rispettivi vicesindaci Luisa Anna Marras (al Comune) e Fabrizio Rodin (alla Città Metropolitana), ai quali in caso di elezione il ‘capo’ ha promesso un anno come sindaci facenti funzioni non eletti, dovrai regalare, prendendola a prestito da Gesù Bambino, una buona dose di cristiana rassegnazione a continuare a fare i ‘vice’ di un sindaco dal non facile caratterino. Rodin in particolare, visti i suoi trascorsi da boy scout cattolico, saprà apprezzare.
Ad un ex collega asseminese di Zedda, Mario Puddu, che se la passa un po’ peggio, dato che il suo sogno di fare il presidente della Regione è stato infranto da un guaio giudiziario, porta in dono una benevolenza almeno pari a quella che i vertici del M5S sardo ancora gli riservano, tenendolo in palmo di mano e mandandolo ai dibattiti televisivi, nonostante la condanna per abuso d’ufficio, dato che in genere in questi casi le reazioni grilline vanno dall’espulsione alla ghigliottina, ed essendo i pentastellati imprevedibili non si sa mai. Ma come dimenticarsi di uno che il presidente della Regione l’ha già fatto, anche se ora annaspa tra un esposto contro Abbanoa e un attacco agli Onorato. All’intrepido Mauro Pili, che, insieme agli indipendentisti di Progres, si ricandiderà col suo movimentino, reduce da uno 0,8% dei voti alle elezioni comunali di Olbia, lascerai sotto l’albero un bel pallottoliere, sufficiente a contare i voti che prenderà. Anche per Andrea Murgia, il candidato governatore di Autodeterminatzione, auspico un dono ‘aritmetico’, ossia una calcolatrice con non avrà troppe cifre, così da poter contare i voti che arriveranno al suo ambiguo schieramento sedicente indipendentista, che sta ammucchiando di tutto di più tra estrema sinistra e scarti del Partito democratico, e per il quale sarà molto difficile raggiungere l’agognato 5%.
A un altro ex governatore sospettato di occhieggiare ad Autodeterminatzione, il piddino Renato Soru, ti suggerirei di donare due preziosi quadri, ma ho paura che qualche suo ex avvocato gli faccia pignorare anche questi. Con lui quindi, caro Babbo Natale, potresti economizzare: regalagli un sorriso, visto che è sempre così incazzato. Su Michela Murgia, mi spiace, non so come aiutarti, dato che qualsiasi regalo tu dovessi portarle le darebbe modo di metterti in orbace ai sensi del suo onnicompensivo “fascistometro”, e tu tieni troppo alla tua veste rossa, senza la quale le renne non ti riconoscerebbero e la socialista (forse ancora per poco) Svezia ti negherebbe il transito nel suo spazio aereo.
Dunque, i miei migliori auguri di buon lavoro. Tuo Caesar, che promette di essere ancora più cattivo nel 2019.
Caesar
(admaioramedia.it)