Il primo intervento del neo presidente della Regione, Christian Solinas, ancora senza Giunta, è stato sul problema della continuità territoriale aerea, il cui nuovo regime, con l’attribuzione di tutte le rotte ‘di servizio’ ad Alitalia, dovrebbe teoricamente partire il prossimo 17 aprile, ma sul quale pendono un ricorso straordinario e un esposto alla Commissione europea di Ryanair, che, anche sulla scorta di rilievi che Bruxelles aveva già mosso nel 2017, contesta che il sistema degli oneri di servizio determinerebbe una turbativa della concorrenza e l’erogazione di aiuti di stato.
Il Governatore ha quindi escluso che il nuovo regime, ‘a rischio’ per il diritto europeo e non conforme all’intenzione della nuova maggioranza di estendere la continuità anche agli scali minori (cosiddetta “Continuità territoriale 2”), possa entrare in vigore così com’è, ipotizzando che, salvo prorogare il regime previgente, possa provvisoriamente partire con gli oneri di servizio a carico del gestore, e sul tema, proprio ieri, ha incontrato Alitalia. Posizione che ha scatenato alcune reazioni scomposte, arrivate ad accusare Solinas di servilismo verso la compagnia irlandese, a costo di mandare in crisi il sistema della continuità (per la supposta riduzione dei voli che si determinerebbe) e di essersi “arreso” al cospetto dell’Europa, in solitudine per l’ostilità del ministro dei Trasporti, il grillino Toninelli, e per il disinteresse post elettorale del ministro Salvini. Eppure, in occasione delle polemiche di segno opposto sulla vicenda della Flotta sarda, a suo tempo stroncata con la consueta accusa degli aiuti di stato, le sinistre e certa stampa avevano considerato del tutto desiderabile la mannaia iperliberista di Bruxelles sugli interessi del popolo sardo, pur di rigirare la frittata a danno dell’Esecutivo Cappellacci, nel quale proprio Solinas era assessore ai Trasporti.
Insomma, pur di lanciare la prima ‘crociata’ contro il nuovo corso in Regione, sono disposti perfino ad entrare in contraddizione col dogmatismo europeista di rigore in quelle stanze, tacciando il presidente Solinas, reo di non voler lasciare che le decisioni dell’amministrazione Pigliaru vincolino l’azione del proprio Esecutivo, di essere troppo accondiscendente all’Europa o addirittura a Ryanair. In verità, nessuno può sensatamente ignorare, alla luce del diritto europeo, il rischio che le ragioni della compagnia irlandese risultino almeno in parte fondate e che questa, al netto di pecche da correggere, vanta economie di scala notevoli che neppure Alitalia può ignorare, valutando la convenienza di pagare un ‘prezzo’ provvisorio ed immediato per evitare la partenza, che nel medio periodo sarebbe più dannosa, della ‘nuova continuità’ targata Pigliaru.
Solinas è consapevole di essere stato eletto anche per voltare radicalmente pagina rispetto al devastante quinquennio del centrosinistra, e di doversi quindi muovere nel solco di una chiara e netta discontinuità rispetto a tale passato, azione nella quale, ad onta delle fantasticherie degli avversari ‘a prescindere’, difficilmente sarà privo del sostegno del vicepremier Salvini, che ha certamente compreso quanto sia importante un buon risultato della Giunta regionale a trazione sardoleghista. Piuttosto, resta un dubbio: chissà in cosa erano affaccendati certi critici, assai distratti ai tempi dell’ex assessore ai Trasporti della Giunta Pigliaru, Massimo Deiana, i cui ‘successi’ in tema di continuità territoriale, e non solo, tutti ricordano ancora, e che, se non fosse ’emigrato’ in tempo utile all’Autorità portuale, avrebbe certamente conteso la palma dell’impopolarità al suo ex collega della Sanità, Luigi Arru.
Caesar
(sardegna.admaioramedia.it)