Dopo tante polemiche e alcune gaffes, sulla candidatura ‘fai da te’ della giudice amministrativa Ines Pisano a governatrice della Sardegna è definitivamente calato il sipario.
La “Eleonora d’Arborea di Bosa”, come bizzarramente ribattezzata da certi suoi sostenitori social un po’ esaltati, ha, infatti, annunciato ufficialmente il suo ritiro, incolpando una legge elettorale che non consente l’emersione di nuove esperienze politiche, e facendo i migliori auguri al sindaco di Cagliari, e candidato presidente del centrosinistra: “Il mio incoraggiamento va in particolare a Massimo Zedda, del quale ho potuto apprezzare la mia stessa visione del futuro della Sardegna”. Un epilogo piuttosto singolare per l’ambiziosa giurista, oggi in forza al Consiglio di Stato con compiti amministrativi, che, in apparenza spinta solo da alcuni gruppi Facebook molto agguerriti, sembrava voler conquistare sul campo l’investitura a candidata ‘governatrice’ del centrodestra. Sennonché, il leader della Lega, Matteo Salvini, partito a cui spettava l’investitura del candidato presidente del centrodestra, ha tenuto duro, fino all’ultimo, sul leader sardista Christian Solinas, da tempo oggetto, unitamente al commissario regionale della Lega, Eugenio Zoffili, di pesanti attacchi, talora diffamatori, ad opera di qualche sostenitore della giudice troppo acceso.
Prima di questa escalation social, pochi sapevano chi fosse e cosa facesse Ines Pisano: chi seguiva il programma Rai “La vita in diretta” l’aveva forse notata in occasione di alcune ‘ospitate’, e qualcun altro ipotizzava di una sua vicinanza, forse per motivi di prossimità territoriale, ad esponenti del Partito dei Sardi, ma nessuno l’avrebbe mai immaginata come esponente politico, salvo, a quanto si racconta, un autorevole ed influente nome dei ‘salotti buoni’ romani, abituato a ‘brigare’, che l’avrebbe proposta ai vertici della Lega, in verità senza grosso successo. Comunque sia, l’infelice epilogo dimostra che la Pisano non difetta affatto di doti di ‘trasversalità’, dato che dal sostegno di gruppi spiccatamente di destra, estremamente rigidi sull’immigrazione e sui diritti civili, è pervenuta all’evitabile endorsement a Zedda, contestuale al ritiro. Pochi giorni dopo aver ricevuto il singolare ‘appoggio esterno’ della consigliera regionale uscente (e candidata rientrante) del Partito democratico, Daniela Forma, ‘trucco’ attuato nel tentativo di sfruttare l’appiglio offerto da una norma della legge elettorale che consente alle liste che abbiano l’adesione formale di almeno un consigliere uscente di evitare di raccogliere firme per presentarsi, ma che la Commissione elettorale competente avrebbe probabilmente giudicato inidoneo a raggiungere lo scopo auspicato, oltre alla scarsa credibilità della giustificazione di aver sostenuto l’unica candidata di genere femminile.
E’, invece, lampante che la dottoressa Pisano, dopo aver sbattuto il muso sull’irremovibilità della Lega nel sostegno a Solinas, si è rapidamente disamorata del centrodestra e, guidata soprattutto da un’eccessiva ambizione (che è sempre cattiva consigliera), si è sensibilmente avvicinata a sinistra, ossia a uno schieramento ove i post che circolano sui gruppi che, fino a ieri, sostenevano la Giudice di Bosa, verrebbero certamente giudicati “fascisti e razzisti”. Avvicinamento inaspettato che sembrava addirittura essere sfociato nell’offerta, grazie al buon contatto con un ‘pezzo grosso’ nazionale, ma sardo, del Pd, di un ‘comodo’ ripiego come candidata in una lista a sostegno di Zedda (peraltro, non escludibile fino alla presentazione delle liste del centrosinistra). L’amoralità della sedicente sinistra è nota, per cui non stupirebbe che si turassero il naso anche dinanzi a questo, ma lascia un notevole rammarico constatare che un’eccessiva ambizione politica e, forse, la fin troppo evidente ansia di certi personaggi di strumentalizzarla contro qualcuno, hanno portato una giudice, ritenuta preparata e irreprensibile da tutti coloro che ne conoscono il curriculum, a una brutta figura con retromarcia umiliante, dopo i roboanti annunci di “discesa in campo” uditi per settimane. Se non lei, almeno la funzione che esercita non merita questo.
Caesar
(admaioramedia.it)
One Comment
Giovanna Fiori
Un’altra del pd nascosta meglio si sia ritirata.. avrebbe fatto solo incavolare noi sardi che la vedevamo come una nuova entrata.. 😏😏😏