Il nuovo Piano regionale faunistico venatorio prevede gli Ambiti territoriali di caccia (Atc) e, nonostante la contrarietà anche dei rappresentanti dei cacciatori all’interno del Comitato faunistico regionale, l’Assessorato regionale dell’Ambiente ha pubblicato l’avviso per la Valutazione ambientale strategica (Vas) della proposta tecnica del Piano. Ma la nuova direzione della Giunta non convince: “La politica non metta le mani sulla caccia e favorisca, invece, le forme associative dei cacciatori per garantire una corretta gestione faunistica – ha suggerito Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia, contrario agli Atc. Ha chiesto la sospensione della Vas e propone il modello delle Autogestite: “Dove applicate, hanno dimostrato di poter regolare la pratica come si conviene, salvaguardando l’equilibrio della fauna selvatica”.
“Non possiamo tollerare il tentativo dell’Assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente di burocratizzare una pratica sportiva fondamentale, ponendo ulteriori vincoli e ostacoli – ha aggiunto il consigliere azzurro – Gli Ambiti territoriali di caccia si sono rivelati un vero fallimento e determinano un calendario incomprensibile, che potrebbe rompere il fragile equilibrio esistente tra cacciatori, allevatori ed agricoltori. Con gli Atc si potrà andare a caccia tre volte la settimana su cinque giornate a disposizione, ad esclusione del martedì e del venerdì. Così facendo, oltre all’abbattimento di migliaia di animali in più, potrebbero sorgere problemi di ordine pubblico, la massiccia presenza di cacciatori sull’intero territorio isolano rischia di tradursi in una sorta di ‘invasione’ incontrollata di cacciatori nei terreni agricoli”.
Anche per il capogruppo regionale dell’Udc, Gianluigi Rubiu, che ha presentato un’interpellanza urgente, il Piano va rivisto e gli Ambiti vanno annullati: “Non risponde alle esigenze del mondo venatorio isolano, che si troverebbe sottoposto a vincoli immensi sul territorio con l’istituzione degli ambiti. L’istituzione e la gestione degli Atc si è rivelata fallimentare nel 95% delle regioni italiane. Non si può pensare che, in una realtà come la Sardegna, dove l’insularità sfavorisce e limita l’interscambio, si possano creare ulteriori confini (del tutto artificiali ed illogici) che ghettizzerebbero senza dubbio le persone che ci vivono. C’è poi un aggravio di costi per i cacciatori. Inoltre, la loro istituzione determina l’aumento delle giornate dedicate al prelievo venatorio”.
Per Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, bisogna tutelare l’autonomia ed il valore della tradizione venatoria sarda, che ha “una sua storia, fatta di passione e regole che i nostri cacciatori si sono dati da decenni, per tutelare prima di tutto l’ambiente in cui vanno a operare, come ad esempio limitare le giornate di caccia a soli due giorni fissi la settimana, contro le cinque della Penisola. L’introduzione degli Ambiti territoriali porterà invece alla fine dell’autonomia della caccia nell’Isola, che diventerà più invasiva sino a determinare, nell’arco di poche stagioni, un danno irreparabile alla fauna selvatica e la conseguente fine dell’attività in Sardegna. Norme che niente hanno a che fare con la realtà sarda, ma sempre nel rispetto dell’ambiente, sicuri della sostenibilità dell’attività venatoria e del valore della stessa anche per le future generazioni”. (red)
(admaioramedia.it)
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ignazio_locci
RT @admaioramedia: CACCIA, @ignazio_locci , Rubiu, Truzzu contro Ambiti territoriali caccia: Disattese esigenze del mondo venatorio https:/…
webnauta59
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