Non ci sono ancora conferme sul tipo di predatore, ma gli esperti dell'Istituto zooprofilattico della Sardegna stanno lavorando per individuare l'animale che, nelle scorse settimane, ha attaccato ovini al pascolo nelle campagne e boschi di Bultei e Nughedu San Nicolò. I veterinari dell'Istituto hanno esaminato le ferite su due pecore che si trovavano nell'area demaniale di Bultei, dove sarebbe stata segnalata, sia da cacciatori che da allevatori e da automobilisti di passaggio, la presenza di una pantera.
«Abbiamo potuto notare – ha detto Antonio Pintore del settore Fauna selvatica dell'Izs – che le lesioni riscontrate sugli animali sono differenti da quelle tipiche dei predatori comuni delle pecore, cioè cani, volpi, martore ma anche cinghiali che talvolta aggrediscono gli ovini. Tuttavia, al momento, non possiamo escludere nessuna ipotesi».
Le orme ritrovate sul terreno, in alcuni casi poco chiare, sono compatibili anche con quelle di un cane di grossa taglia. Infatti, mostrano la presenza di unghie che nei felini, solitamente, sono retratte durante l'andatura al passo o di corsa. A lasciare aperte tutte le ipotesi, però, sono le ferite riscontrate sia sugli animali vivi che su quelli trovati morti. I veterinari dell'Izs di Sassari hanno anche preso contatti con i colleghi dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), ai quali, nei prossimi giorni, saranno inviati alcuni campioni di feci ritrovate nei boschi. Infatti, ha la possibilità di effettuare un esame genetico che può stabilire la specie animale che ha prodotto le tracce biologiche.
Nel frattempo, in collaborazione con il Corpo forestale, gli esperti dell'Izs hanno posizionato alcune apparecchiature tecnologiche, le foto-trappole, che attraverso sensori consentono di scattare fotografie anche al buio e sono in grado di azionarsi al passaggio di un animale nel raggio di ventri metri. (red)
(admaioramedia.it)