BRIGATA SASSARI, Centro democratico paventa chiusura del Comando. Tunis (FI): “Responsabilità di Pigliaru”

Nei giorni scorsi c’erano state le parole rassicuranti del generale Luigi Francesco De Leverano (al comando anche dei sassarini tra il 2006 ed il 2007), attuale comandante del 2º Comando delle Forze di difesa: “La Brigata Sassari resta uno dei reparti di punta dell’esercito italiano ed avrà un ruolo centrale nella nuova organizzazione”, non escludendo addirittura un suo potenziamento. Per ora, unica certezza che nella nuova configurazione ci sarà un solo comando per tutta l’Italia centromeridionale e scomparirà il Comando autonomo della Sardegna, come quello siciliano.

Però, oggi, i consiglieri regionali del Centro democratico, Roberto Desini ed Annamaria Busia, hanno annunciato un’interpellanza per chiedere a presidente Pigliaru e Giunta se “siano a conoscenza del futuro assetto della Brigata Sassari, tenuto conto della probabile riduzione del numero delle brigate nel territorio italiano nell’ambito della programmata revisione delle strutture operative delle Forze Armate, e se abbiano notizie ufficiali riguardo alla possibilità o meno che sia completato l’iter di attivazione del Reggimento logistico con sede a Cagliari”.

I due esponenti del Cd paventano la “chiusura del Comando o il ridimensionamento della Brigata”, perché  la riorganizzazione, che rientra nell’ambito di un’ampia razionalizzazione delle strutture operative, logistiche, formative, territoriali e periferiche delle Forze Armate, potrebbe passare anche attraverso la soppressione o l’accorpamento. Inoltre, hanno anche ricordato che la caserma La Marmora di Sassari, sede del Comando Brigata Sassari, è al centro di una trattativa di Comune, Ersu ed Università di Sassari con il Ministero della Difesa e l’Agenzia del Demanio per la dismissione dell’ex caserma La Marmora ed un suo successivo utilizzo come residenza studentesca.

Posizione che ha incontrato il favore di Stefano Tunis, consigliere regionale di Forza Italia: “Finalmente vediamo segni di vita anche nel centro-sinistra, che finora ha praticato nelle istituzioni un atteggiamento antimilitarista ideologico ed ottuso. La perdita di valore strategico della Brigata Sassari è intera ed esclusiva colpa del presidente Pigliaru e di chi ancora lo sostiene”.

“Il senso della Brigata – ha aggiunto Tunis – risiede nella possibilità di disporre del poligono di Capo Teulada e dalla volontà, speriamo ancora viva, dello Stato Maggiore, di svilupparne le capacità addestrative con il fondamentale investimento del Siat. Si tratta di un piano che peraltro riduce del 70% le esercitazioni a fuoco, utilizzando alte tecnologie per addestrare i militari senza l’utilizzo di munizionamento. Solo l’atteggiamento ottuso del Presidente ha impedito il compimento di questa infrastruttura, che non solo renderebbe nuovamente centrale e strategica la Brigata, ma molto più efficace l’addestramento dei nostri militari. Magari nelle prossime settimane si accorgeranno del fatto che ai primi mesi dell’anno prossimo la fondamentale base aerea di Decimomannu imboccherà la strada della chiusura e quel territorio perderà indotto per la modica somma di cento milioni di euro. A La Maddalena sanno già come va a finire e non vedono l’ora di raccontarlo”. (red)

(admaioramedia.it)

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