Nel 2016 la provincia di Sassari non è andata bene, diversamente dalle altre province. Complessivamente in Sardegna vi è stato un aumento oltre il 12%, il Sassarese ha subito invece un decremento del 1,1%, dovuto soprattutto agli alberghi dove la diminuzione è stata del 3,5%. Purtroppo si conoscono solo pochi dati ed è difficile sapere dove e come.
Si comincia a conoscere qualche anticipazione sul 2017, ma è sempre utile esaminare i dati 2016 (Istat e Sired). Gli alberghi non sono andati bene, però a causa della diminuzione dei posti letto (nel 2015 e 2014 erano 17.622 e 17.147, nel 2016 16.876) è migliorato lo IU (indice di utilizzazione dei posti) passato da 22,9 a 23,1. Le presenze complessive sono state 1.961.000 contro 1.983.000 dell’anno precedente. Gli stranieri sono i più numerosi, poco meno del 52%, 1.014.000 contro 1.050.000 (-3,5%), mentre gli italiani sono stati 947.000 contro 933.000 (+4%). In maggioranza (73%) sono andati negli alberghi, 1.424.000 contro 1.475.000 del 2015, presso poco alla pari italiani e stranieri. Gli esercizi alberghieri sono 117, di cui 36 a 5 e 4 stelle con 7.846 letti, 66 a 3 stelle e Residenze turistico alberghiere (Rta) con 8.709 letti, 16 a 1 stella con 321 letti. Negli alberghi a 5 e 4 stelle le presenze sono state 764.000 con IU 26,6, nei 3 stelle le presenze sono state 656.000 con IU 20,6, nei 1e2 stelle 3.656 presenze con IU 3,1.
Negli extralberghieri le presenze sono state 537.000 contro 508.000 (+5,7%), anche qui in maggioranza stranieri 301.000 contro 314.000 (-4,3%) con italiani 236.000 contro 193.000 (+22,1%) %). Gli esercizi extralberghieri sono 916 con 16.579 posti, 11 campeggi con 9.220 posti, 146 alloggi con 2.614 posti, 98 agriturismo con 984 posti, 633 b&b con 2.947 letti. Non è possibile calcolare lo IU perché non vi è continuità nell’apertura, neppure teoricamente. Si possono comunque esaminare le presenze per tipo di esercizio: nei campeggi sono state 325.978, negli agriturismo 19.951, negli alloggi 127.354, nei b&b 44.079. In qualche caso si può considerare l’attività dichiarata eccessivamente bassa: per gli alloggi 49 pernottamenti per posto letto all’anno, negli agriturismo 20, nei b&b 15.
Per quanto riguarda gli alberghi il 78,4% dell’attività si svolge nel quadrimestre estivo; negli esercizi extralberghieri si sale al 86% giustificati dal fatto che la maggioranza, i campeggi, sono tipicamente a plain air, attivi solo in quel periodo. Sempre nel quadrimestre estivo negli alberghi vi sono state diminuzioni in tutti i mesi ad eccezione di settembre per gli stranieri: in agosto le presenze in meno sono state 23.000, per la maggior parte di italiani. Lo IU alberghiero annuale è troppo basso, ed è ridottissimo anche quello del periodo estivo, 54,2, quelli di agosto 68,4 e luglio 62,7, in questi due mesi nel 2015 furono 72,7 e 67,5. Per quanto riguarda le provenienze, negli alberghi si è avuto un comportamento difforme: le presenze di italiani sono diminuite mentre sono aumentati gli arrivi (711.000 e 193.000) con conseguente riduzione del soggiorno medio (3,68) rispetto all’anno precedente (rispettivamente 739.000, 191.000 e 3,87). Gli stranieri sono diminuiti come presenze e come arrivi (713.000, 158.000) mentre è aumentato il soggiorno medio (4,5), nel 2015 erano state 736.000, 169.000 e 4,35. Come si è detto, le presenze di italiani e stranieri si equivalgono e altrettanto avviene per gli arrivi nel quadrimestre estivo (111.000 per entrambi). Nei mesi non estivi complessivamente prevalgono gli italiani probabilmente per motivi di lavoro (enti pubblici, commercio, studio). Fa eccezione il mese di ottobre quando vi è stato un notevole numero di presenze di stranieri sia nel 2016 che nel 2015.
Per quanto riguarda gli italiani una buona quota è quella dei sardi, oltre 86.000 arrivi e quasi 170.000 presenze: il soggiorno medio è 2, mentre per gli altri italiani è 5,6: probabilmente i sardi vengono per motivi non turistici, mentre gli altri, che sono pressoché esclusivamente turisti, si fermano maggiormente. Degli stranieri circa l’84% proviene dalla Comunità europea, i più numerosi sono i tedeschi con 172.000 presenze, quasi 40.000 arrivi e 4,3 di soggiorno medio, il 44% va in albergo con un soggiorno medio 4,0, mentre 4,5 è il tempo di soggiorno di chi va nei complementari; seguono gli svedesi che vanno per il 90% in albergo, con 150.000 presenze, gli arrivi sono 22.000 e il soggiorno 6,8; al terzo posto i francesi, 65% in albergo, 117.000 presenze e 33.000 arrivi, soggiorno 3,5; poi gli inglesi, 67% in albergo, quasi 102.000 presenze, 6.500 arrivi, soggiorno 6,2. Da fuori Comunità, svizzeri 57.000 presenze e 17.000 arrivi, norvegesi 37.000 presenze, 5.300 arrivi. Tra gli extraeuropei, interessanti i numeri dei cinesi oltre 13.000 presenze, con 634 arrivi e soggiorno 20,5, mentre i giapponesi hanno fatto 1.450 presenze con 633 arrivi e soggiorno 2,3, sempre modesta la partecipazione degli americani (Stati Uniti) con 8.600 presenze, 2.900 arrivi e soggiorno 2,95. Oltre a questo c’è il ‘sommerso’: le seconde case dovrebbero essere meno che in Gallura e le presenze valutabili attorno a un milione, quasi tutte estive.
P.S. = In un precedente articolo avevo sostenuto che ad Alghero ci fosse stato un forte aumento, era una valutazione sbagliata per colpa di un errore di registrazione: in effetti è stato un sostanziale pareggio.
Gianfranco Leccis
(admaioramedia.it)