Le cooperative ‘rosse’ tornano ad occupare il primo posto tra le notizie di cronaca giudiziaria ed Ugo Cappellacci, consigliere regionale di Forza Italia, ritorna su un tema che aveva sollevato qualche mese fa, in riferimento all’affidamento ad un’associata alla Legacoop dei servizi di ‘recupero, indagine scientifica e valorizzazione delle aree archeologiche di Tharros e Mont’e Prama' per due anni.
“A parole tutti concordano sul fatto che i Giganti di Mont’e Prama siano un simbolo della nostra Isola – ha sottolineato l’ex Governatore – ma coi fatti non può passare inosservato che la valorizzazione del complesso scultoreo sia stata affidata ad una cooperativa emiliana, peraltro scegliendo tra le procedure quella che, benché legittima, non prevedeva la pubblicazione di un bando, come invece avrebbe meritato un lavoro di rilevanza internazionale”.
Il riferimento è alla Archeosistemi di Reggio Emilia, capogruppo di un raggruppamento temporaneo di imprese con mandante Tecton Coop, che ha partecipato alla procedura negoziata senza bando, pubblicata nel giugno scorso sul sito del Ministero per i Beni Culturali. La gara ha coinvolto diciasette imprese italiane, invitate a presenta un’offerta e quella degli emiliani è risultata la più vantaggiosa, con un ribasso del 29,29% rispetto all’importo netto iniziale di circa 430mila euro ed aggiudicata per 381.981 euro.
“Così si sono mortificate le professionalità degli esperti locali, in particolare quelle provenienti dagli atenei dell’Isola, e si preclude un’opportunità per i giovani sardi – ha aggiunto Cappellacci, che aveva anche presentato un'interpellanza al Presidente della Regione proponendo la revoca della procedura 'per ragioni di opportunità' – Peraltro, non vorremmo che il ribasso andasse a incidere sulla qualità delle prestazioni. Durante la precedente Legislatura, la Regione siglò un protocollo e avviò un percorso che prevedeva una leale collaborazione tra le varie istituzioni coinvolte e che iniziava a dare buoni frutti. Ora invece la Sardegna viene messa in secondo piano in casa propria perché la nostra storia e il nostro futuro sono state appaltate a terzi”.
Che poi la cooperativa sia legata a doppio filo al Partito democratico, che il ministro dei Beni culturali sia l'emiliano Dario Franceschini, importante esponente del Pd, che il sottosegretario dello stesso Ministero sia la sarda Francesca Barracciu, sempre del Pd, ovviamente sono semplici dettagli. (red)
(admaioramedia.it)