Una seduta congiunta del Consiglio comunale di Belvì e di quello della Comunità montana Gennargentu-Mandrolisai per condannare il recente atto intimidatorio contro il vicesindaco Maurizio Cadau. Una scelta forte quella del sindaco Sebastiano Casula e del presidente della Comunità, Angelo Nocco, che a distanza di dodici giorni dall’episodio hanno voluto convocare un’assise pubblica. Presenti, oltre ad alcuni sindaci della zona, anche il comandante dei Carabinieri di Tonara, capitano Andrea Di Nocera, il maresciallo della caserma di Belvì, Alessandro Boni ed il dirigente della Polizia di Gavoi, Mirko Licciano.
“Ci troviamo dinanzi ad un grave gesto mosso da chi agisce nell’ombra – ha spiegato in apertura Casula – ma per cui non ci sarà nessun segno di arretramento o cedimento. I nostri comuni sono un avamposto di democrazia, un ultimo baluardo all’assenza di Stato e Regione. E’ impensabile che come amministratori siamo quasi costretti a guardarci alle spalle, nell’esercizio delle nostre funzioni. Queste situazioni sono sopratutto figlie di quel disagio sociale derivato dalla diminuzione di servizi territoriali. Ogni giorno affrontiamo un percorso irto di ostacoli, figli del disinteresse politico delle nostre istituzioni. L’auspicio resta che la giustizia possa fare il suo corso scovando i colpevoli. A Maurizio va tutto il sostegno della nostra Amministrazione. Oggi più che mai stiamo con lui.”
Attenta e minuziosa l’analisi di Nocco: “Non giustifico questi atti in un’ottica socio-economica. Prendersela con un giovane amministratore, che dedica anima e cuore al proprio paese, è un atto vile da condannare. Ognuno di noi ha delle idee politiche diverse dall’altro, ma abbiamo tutti un fattore in comune: amiamo i nostri comuni e siamo volontari. Facciamo politica per il bene comune e non allo scopo di arricchirci economicamente. La stragrande maggioranza della popolazione dei nostri centri è composta da persone perbene e laboriose. Queste ultime, pur non condividendo talune volte, idee e programmi politici delle squadre locali di governo, propongono una critica sana e costruttiva. I vili che godono della violenza sono una percentuale irrisoria, che va combattuta. Sono deluso del fatto che diversi colleghi dopo anni di impegno, si ritrovino con le finestre di casa crivellate di colpi d’arma da fuoco e la propria auto o quella dei familiari danneggiate. Confidiamo che le forze dell’ordine facciano piena luce su questi episodi assicurando gli artefici alla giustizia. E’ di fondamentale importanza che anche le comunità si stringano intorno agli amministratori a prescindere dagli ideali politici.”
Sulla stessa linea anche il gruppo consiliare di minoranza nel Comune di Belvì, che, tramite il capogruppo Marco Giorgi e il consigliere Giuseppe Melis, ha ribadito un totale disappunto per la vicenda. Poi, c’è stata l’approvazione unanime, da parte del consiglio comunitario, del documento di vicinanza a Cadau. Sono intervenuti anche i primi cittadini di Aritzo (Gualtiero Mameli), Desulo (Gigi Littarru), Tonara (Flavia Loche) e Teti (Laila Dearca). Infine, nonostante la forte emozione, Maurizio Cadau ha voluto ringraziare quanti, in questi giorni, gli hanno testimoniato solidarietà, confermando la scelta di proseguire il percorso intrapreso circa un anno fa, quando con 71 voti risultò il più votato alle elezioni comunali: “Mi sono trovato a dover affrontare un vero e proprio fulmine a ciel sereno, che ha turbato tutta la nostra comunità. Un grazie di cuore è rivolto a coloro che con una telefonata, un messaggio e una parola di affetto non hanno fatto mancare pieno sostegno a me e alla mia famiglia. Ho deciso di andare avanti per la passione con cui mi impegno quotidianamente. Certi gesti sono privi di significato e cultura, specie in un paese tranquillo come Belvì. Non può esistere un’assenza delle istituzioni dalla Barbagia. La presenza dev’essere massima al fine di risolvere le gravi carenze di cui siamo vittime.”
Giorgio Ignazio Onano
(admaioramedia.it)