Le scrivo a nome di migliaia di lavoratori militari e civili e delle tante famiglie che non hanno voce. Le sue recenti dichiarazioni destano molte preoccupazioni e sollevano più di un interrogativo. Le preoccupazioni scaturiscono dal fatto che Lei dichiara che la Commissione parlamentare d'inchiesta sugli effetti dell'utilizzo dell'uranio impoverito presenterà entro giugno una relazione al Governo e al Parlamento per la chiusura definitiva dei poligoni di Capo Frasca, Capo Teulada e la riconversione di quello del Salto di Quirra.
Eravamo fermamente convinti che l'istituzione della Commissione d'inchiesta servisse a fare definitivamente luce e chiarezza sui casi di morte di militari probabilmente relazionate all'esposizione all'uranio impoverito (certamente non nei poligoni sardi come affermato da organi sanitari e scientifici competenti). Pensavamo che i tanti colleghi e le tante famiglie coinvolte nelle tragiche storie di morte sarebbero riuscite ad ottenere giustizia e verità. Invece, notiamo che Lei, come Presidente della Commissione, si occupa moltissimo della chiusura dei poligoni senza proposte concrete per quanto riguarda l’impiego del personale, militare e civile, che ci pare esuli dai principi ispiratrici della Commissione d'inchiesta stessa. Frettolose le sue dichiarazioni sulla chiusura delle basi sarde (piene di lavoratori sardi) considerato che la Commissione ha iniziato da pochissimo tempo i lavori. Quali sono le ‘vere’ motivazioni che stanno alla base della sua proposta. Danni all'ambiente? Territorio? Mancato sviluppo?
Leggendo la relazione finale della precedente Commissione d'inchiesta e i documenti di Arpa Sardegna, Istituto zooprofilattico, Istituto superiore di Sanità, per esempio, a Quirra non c'è pericolo per l'ambiente e per la salute umana e non sono necessarie bonifiche, confermato anche dalla relazione della Conferenza dei servizi dello scorso 21 luglio. Inoltre Capo Frasca non è inquinata e lo sanno tutti; non si fa uso di armamento reale e il materiale inerte ferroso lasciato al suolo viene puntualmente raccolto da una ditta privata aggiudicatrice di gara d'appalto. Capo Teulada, a parte la piccolissima penisola interdetta che non è mai stata bonificata, non presenta criticità ambientali nelle altre aree interessate dalle esercitazioni. Quindi, non si può parlare di inquinamento o di bonifiche in generale come se tutte le aree dei poligoni andassero bonificate e non si può usare questa affermazione per sostenere idee di chiusura. Sarebbe ora di finirla di accusare i militari di inquinamento o di farlo intendere usando un linguaggio aleatorio che potrebbe essere fuorviante.
La famosa percentuale della presenza militare, indicata nel 65% di quella nazionale, è una favola non sostenuta da dati certi di riferimento. La regione con maggiore presenza militare è probabilmente il Friuli seguita da Puglia e Sicilia. La Commissione Difesa afferma che dall’indagine conoscitiva in materia di servitù militari (2014) emerge che in Sardegna il demanio militare impegna circa 22mila ettari ovvero 220 kmq circa dell'intera Isola. Palazzine, alloggi, caserme, porti, aeroporti e poligoni ad uso militare. In questo calcolo ci sono Capitaneria di porto, Guardia di finanza e Carabinieri. Quindi in relazione ai 24.090 kmq di superficie della Sardegna, il demanio impegna lo 0,9% di tutto il territorio sardo! Le servitù militari sono circa 13.000 ettari ovvero 130 kmq: lo 0,5% di tutta la Sardegna! Oltretutto i territori sottoposti a servitù non sono perennemente interdetti. Tutt'altro. Sono aree sottratte temporaneamente alla comunità per la sicurezza della popolazione durante le esercitazioni. Considerare le aree di cielo e di mare come servitù che impediscono lo sviluppo lo trovo fazioso perché nessuno potrebbe occupare quelle aree di cielo e per quanto riguarda il mare vengono elargiti, seppur in ritardo, indennizzi per fermo pesca ai numerosissimi pescatori interessati.
Parlando di realtà economiche, Capo Frasca e Decimomannu fanno parte di un ‘sistema’ che riversa su tutto il territorio circostante (Decimomannu, Villasor, San Sperate, Decimoputzu, Uta, Villaspeciosa, Arbus, Assemini, Elmas e altri piccoli Comuni) un impatto economico e sociale impressionante. Inoltre l’attività di Frasca è strettamente legata all’aeroporto di Decimomannu che offre tutto il supporto tecnico-operativo per le varie forze armate e per le ditte specializzate, come la società Vitrociset che investe circa 800 milioni di euro all’anno e viene scelto per l’altissima valenza operativa. Inoltre, nell’aeroporto di Decimo è presente il Servizio Meteorologico regionale, l’80° Gruppo Elicotteri Sar per il soccorso ai civili e la prevenzione agli incendi in Sardegna, il radar e la torre di controllo (gestito totalmente dai militari) che permette di far atterrare gli oltre 34.000 voli civili all’aeroporto di Elmas. Poi c'è Perdasdefogu strettamente legato alle attività di Decimomannu e Capo Frasca coi progetti di alta tecnologia mancati, di Teulada con il progetto green del Siat (Sistema integrato addestramento a terra) che prevede la possibilità di esercitazioni simulate (no fuoco reale). A questo è legata la questione della Brigata Sassari con le nostre centinaia di concittadini impiegati fuori dall'Isola che vedrebbero sfumare l'opportunità di tornare nella propria terra e, con molta probabilità, vedere la gloriosa Brigata trasferita in altra regione d’Italia con devastanti conseguenze per tantissime famiglie. Tutte queste realtà impiegano migliaia di Sardi tra militari e civili e rappresentano una grandissima realtà economica. Quindi, onorevole Scanu, può dirci perché vuole chiudere i poligoni sardi? Può dirci come intende ‘salvaguardare’ tutti i posti di lavoro e l'indotto enorme che creano?
Antonsergio Belfiori – Delegato Cocer Aeronautica Militare e Coordinatore SardegnaFuturo
(admaioramedia.it)
25 Comments
Aldo Manunza
Condivido il punto di vista di Belfiori,ma vorrei ricordargli che la presenza dei Militari in Sardegna è sempre stato frutto di imposizioni del Governo Centrale e non di un Referendum popolare che abbia visto anche il popolo Sardo protagonista. A fronte di un pugno di posti di lavoro,abbiamo ceduto le nostre Terre ed il tornaconto per l’isola non è stato così evidente;tenuto conto che costruiamo anche ordigni bellici che vendiamo a mezzo mondo. Detto ciò penso che la Sardegna abbia il Diritto di reclamare maggiore impegno e rispetto affinché si aumenti,in controparte,lo sforzo per maggiori entrate Economiche da investire in ulteriori posti di lavoro.
Pier Alberto Possati
Ma cazzo , per le basi ci vuole un referendum – si parla di Forze Armate Nazionali – si mettono sempre dove c’è necessità .
Aldo Manunza
E bravo,misai dire quali necessità ? Solo se è in pericolo il territorio;altrimenti si deve acquisirne il parere delle Regioni e concordare le modalità. Ai tempi di Berlusconi la Maddalena fu lasciata dagli americani coinvolgendo anche gli abitanti e le Autorità Sarde conuna promessa che poi non fu mantenuta.
Pier Alberto Possati
Ma dai , il parere delle Regioni , per la difesa nazionale – le decisioni da quando c’è l’Unità d’italia le hanno sempre prese gli Stati Maggiori , prima al Nord , ora di più al Centro – sud . Stai a vedere che sono le Regioni ora a decidere le strategie di difesa . Ma vai a quel paese con il tuo regionalismo – Pensate in Sardegna a non far espatriare migliaia di persone ed ai collegamenti che mancano . Questi si, sono problemi regionali .
giovanni cubeddu
Egr. Sig. Belfiori, sono completamente d'accordo con lei, soprattutto in merito al terrorismo politico orchestrato ad arte dall'onorevole Scanu, basato nell'incutere paure ingiustificate nella popolazione (non in quella delle zone interessate) per quanto riguarda le morti di persone e/o animali. E a proposito di animali, mi spiega l'on. Scanu come mai nessuno ha dichiarato che l'agnello a due teste di Quirra, che ha fatto il giro del mondo (sempre lo stesso) era frutto di una deviazione "teratologica" provocata allora dal vaccino sudafricano contro la lingua blu? Queste cose non le dicono: l'importante, come dice lei, è che urlino, senza avere la minima idea della riconversione dei posti di lavoro. Ma, si sa, da qualche tempo a questa parte, in Italia siamo nelle mani di falsi ambientalisti di comodo. Peccato che al momento nessuno mi abbia commissionato una perizia sulle cause di morte degli animali (sono stato per quasi quaranta anni Docente di Medicina Legale Veterinaria c/o l'Università di Sassari). Avrei dimostrato con dati scientifici che nelle morti e/o malattie degli animali il famigerato uranio impoverito non c'entrava nulla. Cordialmente la saluto
Romano
E' proprio nel DNA delle sinistre socialistoidi la vigliacca felloneria nei confronti di ogni forma di patriottismo e di simpatia delle forze armate che sono a tutela del Paese e della nostra libertà. Lo sono stati fin da prima della nascità dell'Italia come nazione e popolo unito. Oggi poi, con certi magistrati che condizionano la politica del Paese, le attività industriali e della nostra economia, questi gruppuscoli di vigliacchi capaci solo di fare manifestazioni urlate, di destabilizzazioni più o meno pericolose, si sentono appoggiati ed autorizzati nelle loro ideologie di fancazzisti. Sulle cause delle malattie di militari, hanno indagato sulla responsabilità delle vaccinazioni frequenti alle quali sono stati sottoposti i ragazzi che andavano nelle missioni militari, con le difese immunitarie ridotte a causa delle vaccinazioni?
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