Quattro comuni sardi uniscono le forze per rilanciare il loro territorio con la valorizzazione del fiume che li bagna, che diventa così un forte attrattore di turisti e un moltiplicatore per l’economia. E’ quanto prevede il protocollo d’intesa sottoscritto dai sindaci di Badesi, Santa Maria Coghinas, Valledoria e Viddalba che – attraverso l’avvio di un tavolo tecnico – porterà alla firma del primo Contratto di fiume della Sardegna, quello per la Bassa Valle del Coghinas. Il tavolo tecnico sarà allargato agli imprenditori e ai rappresentanti istituzionali ed economico-sociali del territorio il cui cui contributo è fondamentale per la riuscita del progetto.
“L’iniziativa dei sindaci, che sosteniamo con convinzione, si basa su una visione tutta nuova del territorio, che pensa al fiume non più solo come a un elemento geografico ma come al fulcro di un progetto economico e territoriale nuovo e all’avanguardia – ha spiegato l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Paolo Maninchedda -. Il Contratto di Fiume, riconosciuto a livello giuridico, è un accordo di programma negoziato che parte dal basso, ovvero dalla volontà dei Comuni e dei portatori d’interesse della bassa valle del Coghinas che individuano i punti di forza del territorio e li mettono al centro di un progetto di rilancio, riconoscendo il ruolo centrale del sistema acqua nelle politiche di governo del territorio. Il fiume diventa così l’elemento naturale centrale intorno al quale costruire lo sviluppo e l’economia di un intero territorio” .
Il protocollo d’intesa stabilisce l’indirizzo strategico e i reciproci impegni dei sottoscrittori per avviare e sviluppare un percorso che avrà l’obiettivo di una gestione integrata e sostenibile della Bassa Valle del fiume Coghinas e del suo bacino idrografico. L’iniziativa è supportata dalle Università di Sassari (Dipartimento di Architettura di Alghero) e Cagliari (Dipartimento di Idraulica) e dal Centro Italiano di Riqualificazione Fluviale.
“L’avvio di questo accordo“, ha concluso Maninchedda, “può costituire lo stimolo per iniziative analoghe in altri territori della Sardegna, così da accrescere la sensibilità verso i contesti fluviali da porre al centro delle scelte di pianificazione del territorio e del suo rilancio anche dal punto di vista turistico”. (red)
(admaioramedia.it)