Fondi comunitari per complessivi 82 milioni di euro saranno utilizzati dalla Regione per colmare il digital divide e coprire con la banda larga le cosiddette aree bianche (quelle in cui gli operatori privati non hanno interesse ad intervenire) e garantire così i servizi di connettività ad alta velocità per 221.890 sardi e 191.109 unità immobiliari. L’investimento, finanziato con fondi Fesr (66 milioni di euro) e Feasr (16 milioni), è previsto dell’Accordo quadro tra Regione e Ministero dello Sviluppo economico illustrato oggi dal presidente Francesco Pigliaru e dagli assessori Filippo Spanu e Cristiano Erriu. In linea con la strategia nazionale per lo sviluppo della banda ultra larga l’intervento servirà ad assicurare connessioni ad almeno 100 Mbps agli edifici pubblici (scuole e ospedali in particolare), alle aree di maggior interesse economico e alle principali località turistiche, in un territorio che coinvolge complessivamente 77 comuni dell’isola.
“Le connessioni sono fondamentali, e noi stiamo puntando molto per connettere la Sardegna verso l’esterno e al suo interno” ha spiegato Pigliaru. “La connessione digitale è un investimento cruciale per accendere l’entusiasmo dei nostri giovani e per smuovere l’economia. Avere connessioni veloci nelle scuole, dove stiamo facendo enormi investimenti, fa parte di una visione di legislatura. Avere la rete nelle aziende, e in particolare in quelle agricole, è fondamentale per esprimere il nostro potenziale, come ci ha dimostrato in questi giorni Vinitaly. L’investimento è stato fatto. Ora lo rinforziamo prevedendo da subito la selezione del gestore e non lasciando i comuni soli di fronte alle difficoltà della burocrazia”.
“Siamo in linea con gli obiettivi della strategia nazionale per la diffusione della banda ultra larga”, ha aggiunto Filippo Spanu, titolare dell’assessorato degli Affari Generali al quale è affidata la regia del progetto. “Interveniamo, con ingenti risorse e in anticipo rispetto alle altre regioni, nelle aree con debolezze strutturali per garantire a tutti i cittadini uguali diritti e parità di accesso ai nuovi di servizi di connettività. È un investimento sul futuro dei piccoli comuni, un lavoro di semina che nel tempo produrrà sicuramente frutti. Gli indicatori statistici ci dicono che il digital divide è un grave limite che condiziona lo sviluppo economico e sociale. In 20 comuni è possibile in tempi brevissimi rendere operativi i servizi di connettività assicurati dalle nuove reti in fibra ottica. Su questo punto c’è un preciso impegno del Mise che attraverso Infratel metterà in campo tutte le attività necessarie. Gli operatori privati che vogliono intervenire possono già rispondere all’avviso pubblicato sul sito della società in house del Ministero.
“L’attivazione di queste decine e decine di cantieri comporta un grande impegno e la sinergia di tutte le forze e gli enti impegnati nel progetto”, ha spiegato l’assessore agli Enti Locali Cristiano Erriu. “La banda ultra larga aiuta a contrastare lo spopolamento e favorire alcuni processi virtuosi a vantaggio delle zone interne. Sarà garantita una migliore fruizione del diritto di cittadinanza attraverso servizi più efficienti. La seconda opportunità invece riguarda lo sviluppo economico: pensiamo non solo alle attività tradizionalmente legate alla tecnologia ma anche ai settori dell’agricoltura e dell’artigianato, che ricaveranno tangibili benefici“.
Tra i comuni in cui verrà realizzata la nuova infrastruttura – lo farà Infratel, società in house del Ministero dello Sviluppo economico – ci sono Arbus, Arzachena, Bosa, Budoni, Cabras, Carloforte, Castelsardo, Dolianova, Domusnovas, Dorgali, Gonnosfanadiga, Guspini, Ittiri, La Maddalena, Maracalagonis, Mogoro, Muravera, Oliena, Orosei, Ossi, Ploaghe, San Gavino Monreale, San Giovanni Suergiu, Sanluri, Santa Teresa Gallura, Sant’Antioco, Serramanna, Siniscola, Tortolì, Valledoria, Villacidro, Villasor.
Sono invece in fase molto avanzata gli interventi avviati nel marzo del 2016 in 313 comuni delle aree rurali, con un investimento complessivo di 56 milioni di euro (fondi Feasr). In 20 comuni le opere sono state concluse ed è già stata realizzata la nuova rete in fibra ottica che consentirà connessioni internet notevolmente più veloci rispetto all’attuale standard. Si tratta di Sant’Andrea Frius (il primo comune a dare inizio ai lavori), Burcei, Esterzili, Goni, Guasila, Nuraminis, Ortacesus, Samatzai, Silius, Ussana, Perdaxius, Turri, Irgoli, Arzana, Talana, Triei, Gonnoscodina, Mogorella, Montresta e Bonnanaro. (red)
(admaioramedia.it)