L’Avvocatura generale della Corte di giustizia europea ha bocciato lo Stato italiano, che dal 2009 proroga le concessioni balneari esistenti senza alcuna gara. La norma che estende le licenze demaniali fino al 2020, secondo l’Ue, “è contraria al diritto europeo” ed adesso l’Italia rischia una pesante sentenza, a meno che il Governo non regolamenti la materia con una legge. “La Giunta e il Governo intervengano urgentemente a Bruxelles per evitare che le nostre imprese balneari siano spazzate via al grido del solito ce lo chiede l’Europa”. Ha commentato Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, che ha raccolto l’allarme lanciato dalle associazioni di categoria. “Non è pensabile che per l’Italia le disposizioni europee siano sempre insormontabili – ha aggiunto l’esponente azzurro – mentre per altri Stati diventano negoziabili o riscrivibili. Non si può non tenere conto degli investimenti già sostenuti dagli imprenditori, del loro impegno, della loro interazione con le diverse realtà territoriali. Un’applicazione indiscriminata dei principi europei, non farebbe altro che renderli pesci piccoli e facile preda di pesci più grandi, consegnando di fatto le nostre spiagge a grandi gruppi e cancellando le imprese locali. Occorre una proroga che da un lato consenta alle 900 imprese sarde e alle 30mila italiane di programmare la propria attività in linea con investimenti già compiuti e con quelli da fare e dall’altro di rivedere le normative senza scadenze incompatibili con i tempi dell’impresa e con le esigenze del settore turistico”. (red)
(admaioramedia.it)