Lo ha reso noto questa mattina, il senatore Silvio Lai del Partito democratico, insieme a due colleghi friulano ed altoatesino, ha presentato un’eccezione di costituzionalità per il decreto Delrio sulla riorganizzazione del sistema portuale italiano, perché non rispetterebbe le prerogative delle regioni a statuto speciale. Peraltro, a luglio potrebbe esserci la nomina del nuovo presidente dell’Autorità Portuale della Sardegna e soprattutto al nord, in particolare lo scalo di Porto Torres, temono un ridimensionamento a vantaggio di Cagliari. Sul tema è intervenuto anche Piergiorgio Massidda, consigliere comunale di Cagliari, ma soprattutto ex presidente dell’Autorità portuale del Capoluogo: “Noto nelle ultime settimane strani movimenti che riguardano il futuro delle due Autorità portuali sarde (Cagliari e Olbia). Alcuni politici nel nord Sardegna fanno pressioni perché la sede sia ad Olbia, altri del sud perché sia a Cagliari. Eppure pochissimi di loro in questi anni si sono mai concretamente interessati di portualità. Quasi nessuno è intervenuto per sostenere la Zona franca di Cagliari, così come i due sistemi portuali che danno alla Sardegna ricchezza e posti di lavoro. Non hanno alzato la voce perché Cagliari e Sarroch, inseriti tra i porti Ten-T lavorassero per attrarre finanziamenti europei, con milioni di euro che ogni anno perdiamo. Intervengono solo ora, per decidere dove starà il presidente, e magari per nominarlo. Non sono interessati ai porti, vogliono solo piazzare amici e clienti”.
Massidda ricorda anche che Cagliari è il 3° porto Italiano per movimentazione merci, ha una Zona franca pronta a partire, è dentro le ‘autostrade del mare’, ospita il maggior numero di navi da crociera: “E’ la più grande industria del sud Sardegna. Olbia, secondo Assoporti, si posiziona al 19° posto. Pensare che possa diventare sede della presidenza di un’Autorità portuale unica è sbagliato, fuori da ogni logica strategica. Serve forse ad accontentare la bramosia di una classe politica che non ricerca certo il bene comune e non sa nulla di porti. Purtroppo perdura una logica di campanile e non si guarda allo sviluppo e al bene della nostra Isola”.
Secondo l’ex Presidente dell’Autorità portuale di Cagliari, “in Sardegna (come sta succedendo in Sicilia) vanno tenuti due distinti sistemi portuali, con due Autorità di sistema portuale. Una con base a Cagliari, l’altra ad Olbia. Per garantire lo sviluppo di due territori e due sistemi portuali con esigenze e caratteristiche diversissime. Ma la Giunta regionale si è dimostrata lenta e inefficace non riuscendo ad ottenere neanche questo dal Governo ‘amico’, che continua a umiliare la Sardegna e le legittime aspettative dei Sardi. Lo scalo di Cagliari, come quello di Olbia, potrebbe ancora crescere tantissimo, creare ricchezza e posti di lavoro, basterebbe avviare la Zona franca (bloccata da una burocrazia folle) sostenere nuovi investimenti, promuovere ancora di più il porto nel mondo. I porti possono creare ricchezza e posti di lavoro, basta volerlo, basta crederci, basta superare gli egoismi di una politica lontana dai bisogni della gente”. (red)
(admaioramedia.it)
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