Giungendo nel Mandrolisai non si può non restare incantati dalle innumerevoli distese di vigneti che rendono unica questa zona dell’entroterra sardo. Un puzzle di colori e perfezione, che testimonia la profonda tradizione vinicola di una delle regioni storiche dell’isola. A caratterizzarne i piccoli paesi, produzioni volte all’autoconsumo ed alcune attività imprenditoriali proiettate su nuovi mercati. E’ l’esempio dell’azienda vitivinicola “Fradiles”, estesa su una superficie di 14 ettari, divisi tra proprietà e affitti in località Creccherì ad Atzara. Una realtà multifunzionale, come testimoniano la presenza di un oliveto, di un frutteto e persino dell’orto, volti in buona parte al consumo familiare. Ma soprattutto un valido modello di eccellenza e ne sono una concreta testimonianza i numerosi premi ottenuti nelle principali rassegne enologiche nazionali ed estere, tra i quali spiccano i tre Bicchieri Gambero Rosso 2015, la medaglia d’oro al concorso mondiale di Bruxelles 2015 e le più recenti menzioni al Decanter world wine awards 2016.
“L’idea principale è nata nel 2003 l’apertura vera e propria è avvenuta invece nel 2004 – spiega Paolo Savoldo, uno dei soci dell’azienda – Ci siamo guardati intorno, comprendendo quanto non fosse pienamente valorizzata l’area in cui vivevamo. Volevamo farla conoscere meglio attraverso dei vini di qualità. La nostra è una società familiare in cui oltre ai tre soci, prestano lavoro anche altri membri delle nostre famiglie. La vitivinicola prende il nome da un vigneto storico di 83 anni, per cui abbiamo elaborato un progetto di recupero con l’Olanda, tuttora attivo. E non senza difficoltà. Le istituzioni non tutelano pienamente le realtà come la nostra, dando tutto per scontato e lasciandoci spesso soli. I servizi in Barbagia e nel Mandrolisai ci penalizzano, essendo sempre meno e più carenti. I trasporti funzionano a singhiozzo, e per esportare le nostre merci siamo costretti a sostenere dei costi non indifferenti. Come se non bastasse, la Comunità europea, ci impone delle accise elevate nella spedizione delle bottiglie.”
Che vino producete e dove lo commercializzate?
“Produciamo un Bovale a indicazione geografica tipica e quattro Mandrolisai doc, di cui due superiori. Stiamo lavorando per progettare anche un bianco e un rosato. Per la commercializzazione regionale e nazionale ci affidiamo a degli agenti di commercio, per quella estera ad appositi distributori. I nostri vini sono presenti in Germania, Olanda, Stati Uniti, Francia e Giappone. Per promuoverli oltre ai canali classici, facciamo riferimento anche alla rete, attraverso un sito internet e Facebook. Fradiles produce e vende inoltre, delle marmellate e dell’olio.”
I numerosi premi sono la dimostrazione del vostro successo.
“I clienti sono attratti dalle bellezze naturali circostanti e dalle diversità, per questo motivo oggi preferiscono vini di nuove zone geografiche rispetto ad altri già noti. I nostri vini sono il frutto di un attento lavorio nelle vigne e in cantina, anche grazie all’aiuto dell’enologo. Utilizzare dei vitigni autoctoni e una doc di qualità sono sicuramente altri due punti di forza.”
Il piano “Terra ai giovani” di Laore può favorire nuove forme di imprenditoria agricola?
“I bandi spesso e volentieri si rivelano una fregatura, in quanto escono in brevissimo tempo e nel predisporre le eccessive documentazioni si rischia di esserne tagliati fuori. Una volta in mano la somma per avviare un’attività, una buona parte di questa viene detratta dalle varie tasse, e ai diretti interessati non resta altro che stipulare dei mutui. Questi ultimi, anziché facilitare le nuove forme di occupazione le complicano ulteriormente. E’importante poi, che le nuove leve abbiano la volontà e l’interesse di dedicarsi all’agricoltura. Diversamente il tutto si rivelerebbe una forzatura.”
I comparti agricoli possono contribuire allo sviluppo delle zone interne?
“Senz’altro. E’ impensabile però che tutto ciò avvenga senza la coesione tra imprenditori. Spesso nel centro Sardegna, o per campanilismi o per egoismo non si riesce in questo intento. Si dovrebbero lasciare perdere certe logiche e consorziarsi, con l’obiettivo comune di promuovere questi territori. Sarebbe bello se attraverso questa sinergia, si valorizzassero tutte le specialità alimentari dei nostri paesi. Il tutto si rivelerebbe una vetrina di successo.”
Quali progetti per il futuro di “Fradiles”?
“Per prima cosa portare avanti la collaborazione con l’Olanda nel recupero del vigneto storico. Ma soprattutto migliorarci giorno dopo giorno, realizzando una parte ricettiva nella nostra azienda e rendendola più multifunzionale. Promuovere maggiormente non solo i vini ma anche gli altri prodotti. Per il prossimo anno abbiamo già in calendario sei tappe di turisti enologici provenienti dai Paesi scandinavi. Un altro tassello per promuoverci ulteriormente”
Giorgio Ignazio Onano
(admaioramedia.it)
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ATZARA, Savoldo (Fradiles): “Utilizzare vitigni autoctoni e una doc di qualità sono punti di forza” https://t.co/gltDzDGPqs #vino #wine
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“Utilizzare vitigni autoctoni e una doc di qualità sono sicuramente due punti di forza” #vino #viticoltura #Sardegna https://t.co/IqupK6ul5f
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ATZARA, Savoldo (Fradiles): “Utilizzare vitigni autoctoni e una doc di qualità sono punti di forza” https://t.co/jKAfFzogOz
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