ASSEMINI, Carboni (ViviAssemini): “Maggioranza nel caos. Il Sindaco ci trascina nel suo declino. Si dimetta”

Avevano contestato e poi denunciato alla Procura della Repubblica i metodi del sindaco di Assemini, Mario Puddu, quindi a maggio erano state sospese dal Movimento Cinque stelle ed ora espulse per aver “boicottato l’attività politico istituzionale del Sindaco, della Giunta e del gruppo consiliare M5s". I consiglieri comunali, Irene Piras, Rita Piano e Stefania Frau, avevano raccontato di una sorta di Giunta parallela che governerebbe il Comune, affidata ad un professionista esterno.

“Apprendiamo con preoccupazione dello stato di grave crisi della maggioranza pentastellata alla guida del Comune di Assemini – ha commentato a nome del Comitato civico ViviAssemini, Massimo Carboni – L’espulsione di tre consigliere comunali mina ulteriormente la stabilità della maggioranza e compromette l’azione della già traballante, autoreferenziale ed inconcludente giunta festaiola guidata dal sindaco Puddu”.   

“Ora il M5s rappresenta una risicata maggioranza in Consiglio comunale e una netta minoranza tra i cittadini e gli elettori – ha aggiunto Carboni – In Consiglio comunale può contare su un solo voto di scarto, in un clima arroventato dallo stesso Sindaco e da quel che rimane di una maggioranza qualunquista, chiusa in se stessa, che procede priva di strategia e programmazione. Una Giunta che non rispetta le promesse elettorali e non ascolta i cittadini, ma si piega alla sola presenza dei loro padroni provenienti da oltre Tirreno. Un collasso politico ed amministrativo che ha trasformato le istituzioni in un bivacco, minando le già fragili fondamenta della democrazia. Una evidente incompetenza, destinata a lasciare segni negativi non solo nell’immediato, ma anche nel medio e lungo periodo”.

Infine, il Comitato civico ViviAssemini ha invitato il Sindaco a presentare le dimissioni, come conseguenza della “sua evidente inadeguatezza nel gestire persino la sua stessa maggioranza. I drammi quotidiani che colpiscono le persone e le aziende non permettono il lusso di attendere ulteriormente per salvaguardare la sua carriera politica”. (red)

(admaioramedia.it)

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